Proposte e disegni
Di nuovo in carcere maghi e santoni?
Camera (pdl 1777 e abb.) - Disposizioni concernenti il reato di manipolazione mentale, di iniziativa di Maria Elisabetta Alberti Casellati
Nel 1981 una sentenza della Corte di Cassazione dichiarò incostituzionale l’articolo 603 del codice penale, che puniva il reato di “plagio”, cioè l’azione di chi sottopone una persona al proprio potere in modo da ridurla in totale stato di soggezione. Oggi, di fronte al proliferare di sette sataniche, associazioni pseudo-religiose e presunti operatori dell’occulto, al Senato si discute di reintegrare il reato di manipolazione mentale.
La proposta di legge, che porta la firma dell’attuale sottosegretario alla Salute, Maria Elisabetta Alberti Casellati, è stata presentata a ottobre del 2002. Da allora però non ha smesso di scatenare polemiche, prima in commissione Giustizia – che ha esaminato il testo per circa due anni – ora in Aula, dove il provvedimento è approdato alla fine di giugno. La senatrice suggerisce la reclusione dai quattro agli otto anni per “chiunque, con violenza, minacce, mezzi chimici, interventi chirurgici o pratiche psicologiche di condizionamento della personalità, pone qualcuno in uno stato di soggezione tale da escludere la capacità di giudizio e la capacità di sottrarsi alle imposizioni altrui, al fine di fargli compiere un atto o determinare un’omissione gravemente pregiudizievoli”. Se il “lavaggio del cervello” è commesso nell’ambito di un “gruppo che promuove attività che abbiano per scopo o per ef