Germana Madia

Cure False

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Il traffico di medicinali scaduti o contraffatti arricchisce gang criminali senza scrupolo. Mietendo vittime tra i bambini dei Paesi poveri

Cure False

Si curano ma non potranno mai guarire perché si affidano a medicinali contraffatti nei quali il principio attivo è inesistente. È il dramma di milioni di bambini dei paesi in via di sviluppo, vittime innocenti di commercianti senza scrupolo che gestiscono un traffico criminale di farmaci scadenti e si arricchiscono sulla pelle di famiglie povere vendendo loro, a prezzo ridotto, medicinali “falsi” che altrimenti non potrebbero acquistare.
I soggetti più a rischio sono i bambini affetti da malaria che, in zone come l’Africa equatoriale e subsahariana, continuano a morire perché curati con medicine scadute o prive del principio attivo; finti farmaci che oltre a non guarire a causa della loro ridotta efficacia favoriscono l’insorgenza di ceppi di malaria più resistenti contribuendo ad aggravare una situazione già drammatica e senza possibilità di recupero. Sono allarmanti i dati forniti dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), secondo cui un farmaco su 10 nel mondo è falso e il fenomeno, oltre a coinvolgere i Paesi in via di sviluppo, si estende anche all’Unione europea e agli Stati Uniti. A gestire questo traffico criminale, paragonabile per la sua entità al narcotraffico, è la malavita organizzata russa, cinese, messicana e colombiana che sfrutta il dramma della povertà e della disperazione per arricchirsi a danno di vittime innocenti.

Attenti alle scatole
La truffa si nasconde dietro confezioni di medicinali apparentemente identici all’originale, stessa scatola, stessa etichetta, ma standard qualitativi scadenti. Classificati dall’Oms per diversa tipologia di contraffazione esistono i “falsi perfetti”, identici all’originale, ma importati per via illecita; “i falsi imperfetti”, che contengono le giuste componenti, ma in dosi diverse; i “falsi solo apparenza”, privi del principio attivo e i “falsi criminali”, che, oltre a non guarire, contengono sostanze nocive. Infine, quantità di medicinali scaduti, rimessi in commercio dopo una nuova etichettatura.
A denunciare lo scandalo di malasanità che colpisce prevalentemente i Paesi in via di sviluppo è un’indagine pubblicata dalla rivista medica Lancet.
Da uno studio condotto in Nigeria su 581 farmaci considerati “essenziali” dall’Oms è risultato che in metà dei campioni le concentrazioni di principio attivo non corrispondono a quanto dichiarato in etichetta.
Ancora più allarmanti i risultati di una seconda indagine che coinvolge cinque stati dell’Asia sud orientale, pubblicata di recente sempre dalla rivista Lancet e condotta tra il febbraio 2002 e il febbraio 2003 da alcuni ricercatori dell’Università di Oxford.

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01/07/2005