Anacleto Flori

Due secoli di fierezza

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Nato dall’ardore di libertà dei primi patrioti, l’antico tricolore è sempre più simbolo di unità nazionale

Due secoli di fierezza

La seguii cogli occhi, finché non la vidi adagiarsi sui ghiacci. Era un pezzo di stoffa, ma quel pezzo di stoffa era l’Italia lontana”. Così Umberto Nobile il 12 maggio 1926 annotava sul diario di bordo del dirigibile Norge il lancio della bandiera italiana sul Polo Nord. Si trattava, è vero, di un semplice panno tricolore ma quanto amore, quanto orgoglio e fierezza dietro quel gesto e quelle parole. Sentimenti che sono giunti fino a noi attraverso secoli di guerre e di sangue versato, di gesti eroici e di grandi imprese. Ed è proprio sull’onda emotiva di una grande impresa che nasce l’idea del nostro tricolore.

L’era napoleonica
Un giovane e ambizioso ufficiale còrso di nome Napoleone Bonaparte, dopo avere sconfitto le truppe austro-piemontesi dà vita alla Repubblica Cispadana (1796) che comprende le popolazioni di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Per i patrioti italiani è una ventata di speranza che li spinge ad adottare, il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia, il tricolore verde, bianco e rosso come simbolo di quel primo embrione di unità e di indipendenza nazionale. Si tratta di una bandiera caratterizzata da tre fasce di uguali dimensioni, chiaramente ispirata al modello francese. I colori affondano le proprie radici in quelli della Legione lombarda sotto i cui vessilli combatterono i primi reparti militari “italiani” al fianco dell’esercito napoleonico: il bianco e il rosso evocano, infatti, l’antico s

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01/06/2005