Anacleto Flori

La polizia che non ti aspetti

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La polizia che non ti aspetti

Un ispirato trombettista fa scorrere le agili dita sui tasti del suo strumento, mentre prova e riprova alcuni pezzi di repertorio sotto gli occhi attenti del direttore d’orchestra. In quello stesso istante, in un attrezzato laboratorio di analisi, una giovane biologa analizza al microscopio, con estrema cura e attenzione, il liquido azzurrino contenuto in una piccola provetta. Due mondi all’apparenza agli antipodi, ma uniti, in realtà, da un profondo legame. E sì perché la figura dell’orchestrale (il trombettista) e del direttore tecnico capo (la biologa) sono facce diverse di un’unica medaglia rappresentata dal personale tecnico-scientifico e professionale della Polizia di Stato. Diversi i compiti e gli scenari di intervento rispetto ai colleghi dei ruoli operativi, ma identici l’orgoglio e la fierezza di indossare la stessa giubba.

Tecnicismo e professionalità
I tecnici della polizia rappresentano un universo di saperi specifici, quasi esclusivi che permette a tutta la polizia di lavorare meglio; un universo che ha avuto la sua formale valorizzazione soltanto all’indomani della riforma di polizia, con l’emanazione del decreto del presidente della Repubblica n. 337 del 1982. Cinque i ruoli previsti dal decreto: quello degli operatori e collaboratori, dei revisori, dei periti, dei direttori e infine quello dei dirigenti, corrispondenti a g ...


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01/05/2005