Maria Grazia Giommi

A casa o allo stadio?

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La sicurezza degli impianti sportivi, la responsabilità delle società, il ruolo dell’Osservatorio, i progetti

A casa o allo stadio?

Quando sembrava finito per rassegnazione il tempo delle proteste delle mogli per le domeniche allo stadio dei mariti, ecco che inizia quello dei mugugni domestici per il controllo del televisore. Negli ultimi tempi i sussulti per le imprese della squadra del cuore e le imprecazioni lanciate verso il rettangolo verde si stanno spostando con sempre maggior frequenza dagli scomodi sedili dello stadio alla confortevole poltrona del salotto di casa. Dopo la pay-tv, il digitale terrestre e la fibra ottica il calcio si avvia a diventare un evento sempre più televisivo forse perché, anche a detta del presidente della Federazione italiana giuoco calcio Franco Carraro, gli stadi sono poco funzionali, scomodi e cari.

Oltre al problema del costo dei biglietti c’è quindi anche quello dell’adeguamento strutturale degli impianti. La necessità di aumentare il livello di sicurezza dell’evento sportivo resta in tutta la sua attualità: in materia di sicurezza pubblica non si fa differenza tra l’incolumità di pochi e quella di molti. E poi, come l’esperienza insegna, allo stadio sono i piccoli gruppi che creano i problemi e che non rinunciano ad assistere dal vivo all’incontro. Lo sanno bene all’ufficio ordine pubblic ...


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01/04/2005