Marina Graziani

Il parto anonimo

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Il fenomeno dell’abbandono alla nascita. Poche donne sanno che è possibile dare alla luce un figlio in ospedale nel rispetto della privacy

Il parto anonimo

Il piccolo Pietro era in una busta di plastica in un campo alla periferia di Verona, Michelangelo in una borsa alla stazione di Marrani, nell’alto Mugello. Loro sono stati trovati in tempo e ce l’hanno fatta. Jacopo no. La sua storia la ricordano tutti. Fu trovato abbandonato alle sette del mattino dopo una notte passata all’addiaccio – nudo, sotto la pioggia e al freddo – nel prato attiguo a un condominio alla periferia di Modena. Restò in coma per qualche giorno. Nel frattempo l’ospedale si riempì di giocattoli e vestitini, tanti biglietti e disegni. Tardivo arrivò anche il pentimento della madre. Quello che colpì tutti fu il fatto che si trattava di una ragazza giovanissima della zona e non, come accade più frequentemente, di una extracomunitaria sola e clandestina.

All’inizio del terzo millennio il triste fenomeno dell’abbandono alla nascita riempie ancora le cronache dei giornali e anche se oggi ha una portat ...


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01/04/2005