Anacleto Flori

Le trappole della caccia

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Chiusa la stagione venatoria si tirano le somme. Ancora alto il numero degli incidenti. Sempre più intensa la lotta al bracconaggio

Le trappole della caccia

Il vecchio capanno mimetico è ancora là, in posizione strategica, sul pendio erboso a ridosso del Tevere, dove le anse si fanno più larghe e la corrente rallenta. Un posto ideale per attendere il passo della selvaggina, come testimoniano le centinaia di cartucce che spuntano tra le zolle di terra, come fiori di plastica bruciati dal sole. Da tempo, però, nessuno ci si apposta più; da quella maledetta domenica di una decina di anni fa, quando una rosa di pallettoni squarciò per errore il petto di un ventenne alla sua prima battuta. I cacciatori del posto girano alla larga, dicono che quel capanno è pericoloso, che ormai è un posto segnato dalla tragedia e dalla cattiva sorte. Ma forse serve a poco tirare in ballo la superstizione o la fatalità quando ogni anno gli incidenti di caccia si ripetono puntuali nelle campagne di tutta Italia. Nel corso dell’ultima stagione venatoria – durata, giorno più giorno meno a seconda delle zone, quasi cinque mesi (dai primi di settembre 2004 al 31 gennaio 2005) – si sono infatti registrati 17 incidenti mortali e una sessantina di feriti di cui dieci in modo grave.

Tra le regioni che quest’anno hanno pagato il tributo più alto in fatto di incidenti, spicca, con cinque morti e sei feriti, la Toscana, che detiene anche il primato del numero di cacciatori (oltre 106 mila). Dati che fanno riflettere nonostante la costante diminuzione delle doppiette, passate da 1 milione e mezzo dei primi anni ’90 alle attuali 800 mila, secondo gli studi forniti dall’Eurispes e dall’Istat. E nonostante le rassicurazioni del presidente della Federcaccia Fausto Prosperini: “Sebbene alcune associazioni animaliste abbiano voluto sottolineare la pericolosità della caccia calcolando nel numero degli incidenti anche i decessi provocati da malori o cadute accidentali, salta agli occhi di tutti la ridotta incidenza di queste cifre se rapportate ai circa 1.400 morti per incidenti sul lavoro e agli oltre ottomila morti per incidenti domestici”.

Ma al di là delle polemiche sui numeri, la sensazione generale che la caccia sia comunqu ...


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01/04/2005