Alice Vallerini
Fuga dalla città
Molti paesi sono destinati a scomparire. Ma quelli in cui i servizi funzionano attirano sempre più chi è stufo dei ritmi delle metropoli
Lo spopolamento massiccio dei piccoli centri fa interrogare sul perché un paese muore, sul passato e futuro dei suoi ruderi, sulle forme di vita che d’improvviso ogni tanto vi compaiono simili a meteore. Come quando ci sono i funerali e le feste patronali con gli emigranti che tornano dalla Svizzera o più semplicemente dalla città vicina. Perché la fuga da quei borghi che sembrano piccoli mondi antichi, caratteristica del nostro tempo, solleva questioni non solo economiche ma sociologiche e culturali. Le stesse per cui si svuotano paesi come Pescosolido, in Ciociarìa, che nel 1951 aveva 3.500 abitanti e 1.400 alla fine degli anni Ottanta. Le stesse per cui ad Atina (Frosinone), ai matrimoni, il sindaco non regala più alle spose il piccolo bouquet che donava ritualmente tempo fa: problemi di bilancio. E di scarsa gioventù.
Sono quasi seimila i piccoli comuni della penisola. Centri con meno di cinquemila abitanti, lontani dalle rott ...
01/03/2005