Antonella Fabiani
Immortale Don Chisciotte
Compie quattro secoli il cavaliere più famoso della letteratura. Il via alle celebrazioni
Alto, allampanato, con lancia e scudo, sopra un ronzino magro, sullo sfondo di un paesaggio desolato. È così che il personaggio creato da Miguel de Cervantes Saavedra ha attraversato quattro secoli rimanendo impresso nella memoria di generazioni e generazioni di lettori in tutto il mondo. La prima edizione del L’ingegnoso hidalgo don Quijote de la Mancha, pubblicata tra il 20 dicembre 1604 e il 16 gennaio 1605, in una tipografia di Madrid, verrà ricordata per tutto il 2005 attraverso dibattiti, convegni, pubblicazioni e pubbliche letture. Un omaggio all’ultimo cavaliere della letteratura e al suo amico Sancio Pancia, l’altro grande protagonista di un’opera tradotta, dopo la Bibbia, in tutte le lingue moderne. Il libro che ha ispirato film, poemi sinfonici, opere teatrali, balletti tanto da dare vita all’aggettivo donchisciottesco, con cui ancora oggi si indica chi generosamente si batte in difesa dei più alti principi morali.
Celebrazioni in tutto il mondo
Sette le città che festeggeranno l’anniversario: Alcalà de Henares (Madrid) dove è nato lo scrittore spagnolo, Dallas, Città del Messico, Parigi, Bruxelles, Oran e San Pietroburgo. Esposizioni, congressi, dibattiti, concerti, spettacoli teatrali tutti dedicati alla figura dell’ingegnoso hidalgo. Il governo spagnolo ha creato una commissione per le commemorazioni, considerate anche un momento di unione con le istituzioni culturali dell’America Latina. Nel nostro Paese è stata Alghero ad anticipare tutte le celebrazioni che sono cominciate il 16 gennaio. Unica isola linguistica e culturale catalana in Italia, Alguer, chiamata anche “Barceloneta”, a partire dallo scorso dicembre e fino alla prima settimana di gennaio ha ospitato una mostra a cielo aperto che ha trasformato il centro medievale in uno dei tanti scenari delle avventure del cavaliere errante: il motivo della celebrazione trova ragione nel romanzo. Quando vengono bruciati i libri “responsabili” della follia di Don Chisciotte, si salva, con alcuni altri, il romanzo pastorale Los Diez libros de fortuna de Amor, dello scrittore algherese Antonio de Lofraso, ambientato nella città sarda e