Roraima Ana Andriani*

L’Interpol nel Sud-Est asiatico

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Anche gli specialisti dell’organismo internazionale nelle zone colpite dal maremoto del 26 dicembre scorso. Il compito: identificare le vittime

L’Interpol nel Sud-Est asiatico

Coordina le attività per l’identificazione delle vittime, assicura cooperazione tra le squadre di polizia inviate dai vari Paesi nelle aree inondate, garantisce l’omologazione dei sistemi di rilevazione delle tracce biologiche utili per l’esame del Dna e per i confronti incrociati, accerta la qualità del dato, la rispondenza a criteri tecnici di alta valenza, l’accuratezza nella comparazione degli stessi. L’Interpol ha un ruolo fondamentale nel riconoscimento delle vittime del devastante maremoto che il 26 dicembre scorso ha colpito il sud-est asiatico. Con il suo supporto è stato creato a Phuket un Centro di gestione delle informazioni (Disaster victims identification information management center) che centralizza tutti i dati ante mortem e post mortem. Grazie alla sua opera è stato possibile adottare un protocollo capace di uniformare i criteri con cui i diversi team d’intervento si occupano dell’identificazione dei corpi. La creazione del centro, inoltre, ottimizza l’impiego delle risorse umane, delle differenti professionalità e dei supporti tecnici. Tutti i 31 team distaccati nell’area del disastro lavorano infatti fianco a fianco, seguendo un complesso sistema di ripartizione di competenze e di turnazione.

L’Interpol, tramite gli Uffici nazionali è presente in 182 Paesi e ha una rete di comunicazione telematica che consente la trasmissione di informazioni (dati, fotografie, impronte digitali, profili Dna) in tempo reale. Questo sis ...


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01/02/2005