Mario Poltronieri

Il futuro è ibrido

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Iniziano a imporsi sulla scena le vetture con due motori, a scoppio ed elettrico. Una soluzione contro l’inquinamento in città

Il futuro è ibrido

La scelta ha fatto sensazione. Come “Vettura dell’anno” 2005, nel concorso più autorevole e prestigioso a livello mondiale, è stata premiata la Toyota Prius. Nel nome il destino, come era certo la speranza di chi aveva scelto questo avverbio latino. A voler esagerare potrebbe dirsi un fatto epocale perché, dal mondo degli addetti ai lavori, balza alla ribalta mondiale più ampia, quindi interessa direttamente il grande pubblico degli automobilisti, una vettura ibrida, dotata cioè di due motori: uno a scoppio e l’altro elettrico. Quest’ultimo – con una guida morbida, e quasi sempre in città, soprattutto se vengono rispettati i limiti di velocità – diventa protagonista chiamando il motore a benzina a intervenire solo quando è necessaria una maggiore potenza, come nei percorsi autostradali o extraurbani scorrevoli. Inquinamento azzerato, quindi, quando funziona il solo elettrico e comunque ridotto in modo notevole quando lavora anche quello a scoppio.

Perché veicoli di questo tipo si diffondano – in Italia ...


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01/01/2005