Pino Bianco

Quei sinistri individui

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Nonostante tra i mancini ci siano grandi personaggi, sono sempre stati visti con sospetto. Soltanto da poco si pensa anche a loro

Quei sinistri individui

In spagnolo l’espressione “no ser zurdo”, vuol dire essere intelligente, ma letteralmente “non essere mancino”. In italiano lo “sguardo sinistro” non tranquillizza, e il “tiro mancino” non è gradito. “Ti sei alzato col piede sinistro” si dice a chi appare di malumore.  “Gauche” in francese vuol dire sinistro, ma anche goffo e sgraziato. I romani (per i quali mancus significava sia scarso, nel senso di stupido, che mancino) si offendevano se un visitatore varcava la soglia di casa con il piede sinistro; e l’uso di stringersi reciprocamente la mano destra cominciò con loro. La tradizione giudaico cristiana pone il diavolo a sinistra, il buon ladrone a destra e anche per i musulmani, essendo impura, la mano sinistra non si può usare né per mangiare né per lavarsi.

Anticamera della demenza…
I mancini, insomma, sono stati visti con sospetto, come altre minoranze, da sempre. E hanno faticato fino ai primi decenni del Novecento per ottenere almeno di essere lasciati in pace con la loro diversità. Intorno al 1920 gli psichiatri definivano ancora la “chiralità sinistra” l’anticamera della demenza, e fino agli anni ’40, e spesso anche più tardi, ogni prima elementare ospitava almeno un ragazzino frustrato e scontento, costretto a scrivere – male – con una mano che “non sentiva”, riempiendo il quaderno di macchie e sprecando energie sottratte a scopi più nobili nel tentativo di forzare la sua naturale inclinazione.

Hanno dovuto lavorare i neurofisiologi per dimostrare che essere destrorsi o sinistrorsi è una caratteristica genetica che non si può modificare se non a prezzo di grandi fatiche e danni psichici, che è meglio quindi lasciare correre se si scopre mancino il proprio figlio. Non è il prevalere di un lato del corpo sull’altro che fa la differenza, l’intelligenza, le capacità artistiche, il successo scolastico. Il nostro cervello è diviso in due emisferi, ognuno controlla il lato opposto del corpo. In più all’emisfero sinistro competono le funzioni logico-linguistiche e il pensiero analitico, mentre nel destro sono localizzate le funzioni visive-spaziali, immaginative, musicali, il pensiero di tipo intuitivo-sintetico. Nella maggior parte delle persone domina l’emisfero sinistro, usiamo preferibilmente mano, occhio, piede e orecchio destro. Quelli che preferiscono l’altro lato sono una minoranza cospicua: non essendo (per fortuna) obbligati a dichiararsi, non si hanno dati certi, ma si calcola che siano il 10-15 per cento della popolazione mondiale senza distinzione di etnia o colore della pelle, con una maggioranza di maschi.

Attori, atleti, artisti
Abbiamo semplificato al massimo, in realtà ognuno di noi funziona in base a infinite sfumature: c’è chi usa il piede sinistro per calciare (qualcuno bene: si ricorderà Gigi Riva, il “piede sinistro di Dio”) e la mano destra per scrivere, per esempio. Nei mancini, ha scoperto il neurofisiologo Roger Sperry che nel 1981 ha preso il premio Nobel per i suoi studi sul “cervello diviso”, il corpo calloso, la struttura che collega i due emisferi, permettendo lo scambio di informazioni, è più sviluppato e consente una comunicazione più veloce. E questo, almeno, spiega perché molti mancini siano eccellenti in sport che richiedono grande prontezza di riflessi, come la scherma o il tennis. Per restare a quest’ultimo sono mancini il mitico Jimmy Connors e Martina Navratilova ed è vicino a noi lo schermitore delle Fiamme oro Paolo Milanoli. Era mancino anche Ayrton Senna, lo è Valentino Rossi.

La differenza consiste anche in una maggior attitudine per le arti e per le attività creative in genere. Non fa differenza quale arte: era sinistrorso Leonardo da Vinci, lo erano Michelangelo, Raffaello e Picasso. Tra i musicisti Prokofiev, Beethoven, e più vicini a noi Paul Mac Cartney e Jimmy Hendrix, tra gli attori, Marilyn Monroe, Charlie Chaplin, Robert De Niro e Robert Redford. E sono soltanto alcuni esempi, ce ne sono a decine, tra le celebrità. Dubitiamo c’entri qualcosa con la mano preferita il successo di Lewis Carrol, Alessandro Magno, Bill Clinton e Fidel Castro, mentre probabilmente la qualità di intuire e sintetizzare, propria dei mancini, ha aiutato Albert Einstein a penetrare nell’astrazione della teoria della materia. Così come ha danneggiato Giovanna d’Arco, che usava la sinistra, e finì sul rogo non solo perché voleva combattere gli inglesi ma anche perché era sospettata di essere strega, preferendo usare la mano “del diavolo”.

Vita dura, ma si rimedia
In generale, nonostante l’opinione spesso positiva che si ha di loro, i mancini continuano ancora oggi a incontrare parecchie difficoltà nella vita di tutti i giorni che si svolge in un mondo attrezzato a uso e consumo della maggioranza destrorsa. Diventati adulti, di solito, i problemi vengono superati, ma per i bambini essere circondati da oggetti ostili, che rifiutano di farsi adoperare, è spesso motivo di nervosismo e frustrazione. I mancini lo sanno benissimo e quel che scriviamo è per gli altri. Le forbici “destre” non permettono di vedere cosa si taglia; le penne stilografiche hanno il pennino sagomato in modo da essere inclinato da destra a sinistra, il mancino lo farà grattare sulla carta; l’orologio non può essere caricato se lo si indossa a destra, e per fortuna adesso ci sono gli elettronici; le rubriche per indirizzi hanno le lettere dell’alfabeto a destra, per essere sfogliate dalla mano destra. I chitarristi, anche i grandissimi che abbiamo citato, devono modificare lo strumento per poterlo usare e tutti hanno difficoltà con i loro strumenti musicali (con una sola eccezione: il corno francese ha la tastiera a sinistra e l’aria esce da destra). Ravel, che non era mancino, scrisse comunque anche un Concerto pianistico per mano sinistra, ma è un caso unico.

Oggi ci sono molti produttori che forniscono oggetti d’uso comune per mancini e si trovano in un numero sempre maggiore di negozi. Di un orologio per mancini, costosissimo, è apparsa la pubblicità prima delle feste di Natale. Molto, per non creare difficoltà possono fare (e dal qualche tempo fanno) i maestri elementari, che dovrebbero preoccuparsi anche di sistemare, nei banchi a due posti, il mancino a sinistra in modo che non sia ostacolato dal suo vicino destrorso. Anche la tecnica di scrittura “sinistra” può essere insegnata e imparata: la difficoltà consiste soprattutto nel dover far passare la mano sopra quello che già si è scritto, si consiglia di andare quasi in verticale e molti lo imparano, faticosamente, da soli. Ma è da adulti, in casa, in giardino e soprattutto in cucina, che si incontrano oggetti-nemici, dall’apriscatole al pelaverdure, dalle forbici per giardinaggio al mouse del computer, è tutto un combattimento. Ci sono ormai, attrezzi studiati apposta, con il mouse da mancini si possono trovare in vendita su Internet. 

01/01/2005