Fulvia Caprara
Il fascino delle dark lady
Da Barbara Stanwych ad Halle Berry, tutte le dive che hanno fatto venire i brividi agli spettatori incarnando il micidiale mix di bellezza e malvagità
Sul grande schermo le donne “cattive” hanno sempre avuto un fascino speciale, una marcia in più rispetto agli uomini. La tendenza al crimine, declinata al femminile, diventa, nel linguaggio filmico, un fortissimo elemento di attrazione. Non è un caso che la storia del cinema sia piena di implacabili “dark-lady”, di eroine del male pronte a qualunque perfidia, di traditrici, ladre, assassine. Negli anni Quaranta l’archetipo, per tutte le attrici che si accingevano a interpretare ruoli del genere, è stata Barbara Stanwyck nel capolavoro di Billy Wilder La fiamma del peccato (1944). Al suo cocktail micidiale di ferocia e sensualità, si sono ispirate, per anni, eserciti di ragazze terribili e, ancora adesso, la sequenza del primo incontro con l’assicuratore Walter Neff (interpretato da Fred MacMurray) resta indimenticabile. La Stanwyck, che riuscirà a coinvolgere l’uomo nel piano per l’assassinio del marito, appare inquadrata dal basso, mentre scende i gradini di una scala, con in primo piano la caviglia circondata da un catenella. Un anno dopo, in Femmina folle di John M. Stahl, la protagonista Gene Tierney dipingeva un altro quadro di donna bellissima e disposta a tutto in nome di una gelosia paranoica.A questi temibili esemplari si è rifatta, con successo planetario, la Sharon Sto ...
01/12/2004