Un cuore cremisi sul podio

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Un cuore cremisi sul podio

Roma. “Sono orgoglioso, emozionato per questi nostri atleti che nelle gare mettono tutto l’impegno e il loro cuore così come nel lavoro di poliziotti, una volta conclusa la carriera sportiva”. Con queste parole il capo della Polizia Giovanni De Gennaro apre la festa dei cinquanta anni delle Fiamme oro, mentre alle sue spalle, sul grande schermo della sala conferenze del Museo delle auto della polizia, scorre un pezzo di storia dello sport italiano: Livio Berruti è un lampo di luce che vola sul tartan dello Stadio Olimpico di Roma bruciando sul filo di lana i mostri sacri dello sprint di colore; Valentina Vezzali sulla pedana di Atene lancia il fioretto e la braccia al cielo bissando l’alloro olimpico. Sono loro la punta più alta del passato e del presente delle Fiamme oro: in mezzo tanti tantissimi campioni di ogni tempo e specialità invitati d’onore alla festa di compleanno del gruppo sportivo della Polizia di Stato. Tra loro spicca, anche per la mole, un testimonial d’eccezione, l’attore Bud Spencer (nella foto insieme a Pino Maddaloni, judoka, campione olimpico a Sydney 2000), al secolo Carlo Pedersoli, che ricorda i tempi eroici di quel lontano 1954, quando tenne a battesimo, come atleta, la nascita delle prime Fiamme oro, l’affetto che ancora oggi lo lega a quelle maglie color cremisi e i valori eterni dello sport. “Nel mondo dello spettacolo tutto è aleatorio – afferma l’attore con una punta di nostalgia – oggi il pubblico decreta il tuo successo, ma domani può voltarti le spalle; nello sport è diverso i campioni, quelli veri, sono campioni per sempre, anche nella vita”. Poi passa a sfogliare lo splendido volume pubblicato per il cinquantenario: non solo un libro di sport ma anche un affresco di tante storie indiv

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01/12/2004