Maria Mattana

E il clic divenne digitale

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Addio rullino. Le nuove macchine fotografiche memorizzano le immagini su supporti informatici. Un business da 22 miliardi di euro per archiviare i momenti più belli sul computer

E il clic divenne digitale

I ricordi del futuro si misureranno in pixel. E quando la vecchia scatola di scarpe con le fotografie delle vacanze andrà in pensione, ci penserà il computer ad archiviare, catalogare e conservare i momenti più belli. A dire la verità lo fa già, e a ritmi così sostenuti da far impallidire i fan più incalliti delle macchine tradizionali. Basti pensare che, l’anno scorso, nel mondo sono stati venduti quasi 50 milioni di apparecchi digitali, per un giro d’affari a nove zeri: 22 miliardi. Il 71 per cento in più del 2002. E la tendenza è tutta a salire. Tanto che gli analisti del settore si aspettano un ulteriore balzo del 20-30 per cento e assicurano che la strada intrapresa è senza ritorno.

Un successo assicurato
Mentre le case produttrici combattono per mantenere alti i margini di profitto e abbassare sempre di più i prezzi sul mercato, il boom di vendite non accenna a frenare. Non stupisce allora, che, rispetto a qualche anno fa, eccezion fatta per le macchine più professionali, una digitale “buonina” costi meno dell’equivalente tradizionale. Se nel 2001 il prezzo medio viaggiava sui 700 euro, nel 2003 è passato a 400 e oggi non supera i 300. Prendiamo nello specifico il mercato di casa nostra. Nel recente passato, si vendevano circa 1 milione di macchinette l’anno. Nel 2003, invece, le digitali hanno toccato il milione e mezzo contro le 700 mila analogiche. Sorpasso avvenuto, dunque. Ma il dato più interessante è un altro: alcune ricerche di mercato avrebbero evidenziato che almeno due terzi dei neoacquirenti no

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01/12/2004