Giulia Bertagnolio
Falsi e nocivi
Il mercato delle griffe imitate non nuoce solo all’economia del Paese, ma anche alla salute. Ecco come
Il rischio di scadere nel “vorrei ma non posso” è messo in conto (c’è sempre l’eventualità di non essere scoperti e quindi di fare un figurone), e anche quello di essere accusati di alimentare un mercato irregolare non preoccupa più di tanto (i costi di alcune firme sono davvero proibitive; in tempi di caro-euro acquistare fuori dai canali convenzionali può passare come forma di protesta). Il pericolo che però proprio non passa per la mente di chi compra a pochi euro i tanti prodotti simil-griffati che si trovano sulle bancarelle e nei negozi di tutt’Italia è che possano nuocere alla salute.È un problema silenzioso ma serio, quello dei beni contrassegnati dai marchi contraffatti e confezionati (per risparmiare) con materiali nocivi. Una questione che va oltre i danni economici che lo smercio delle firme false crea alle case produttrici “regolari”, resa ancora più spinosa dal fatto che il mercato delle imitazioni è immenso tanto da sviluppare un business internazionale di circa 500 miliardi di euro l’anno (secondo le stime della Guardia di finanza). venduti sottobanco dai furbi imprenditori da marciapiede oggi non sono solo accessori o capi d’abbigliamento ma anche giocattoli, pezzi di ricambio per l’auto o per il cellulare, strumentazioni hi tech, farmaci, cosmetici e perfino prodotti alimentari. Copie irriconoscibili degli originali ma ben più economiche dei modelli autentici perché costruite con materie prime scadenti.
Gli studi sociologici ma anche la psicologia più spicciola la interpretano come una banale forma di autogratificazione: chi compra un prodotto falso a basso costo torna a casa soddisfatto del denaro potenzialmente risparmiato, e questo innesca un circolo vizioso alimentato dalla forte componente ludica legata alla trattativa illegale e dalla convinzione semplicistica che per sfuggire al caro-vita basti cercare canali alternativi.
I pericoli che si celano dietro ai beni dal logo falsificato sono però inimmaginabili: i pezzi di ricambio per le auto sono inaffidabili perché fatti con materiali dalla scarsa resistenza meccanica e fisica, i marchingegni elettrici o i componenti industriali non sono prodotti a regola d’arte e possono quindi nuocere al muratore o carpentiere di turno, ...
01/11/2004