Giovanna Belardi*

Perugia: tante culture, un unico cuore

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Una vocazione all’ospitalità con riflessi importanti sull’ordine pubblico e la sicurezza

Perugia: tante culture, un unico cuore

Con il suo passato ricco di storia e tradizioni, con i suoi monumenti, Perugia è una città che naturalmente produce “cultura”. La presenza di due università prestigiose, il susseguirsi di manifestazioni di spessore internazionale che richiamano ogni anno migliaia di visitatori, la vicinanza con centri d’arte e di fede, una vocazione sempre più accentuata verso un’accoglienza multietnica, fanno del capoluogo umbro una sede un po’ speciale sotto il profilo della gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza in generale. L’attività tiene quindi conto della varietà di un ambiente che nel corso dell’anno tende a mutare spesso volto, sulla spinta di diversi fattori. Umbria jazz in luglio porta a Perugia i nomi più importanti della musica afroamericana; con Eurochocolate in ottobre, arrivano migliaia di “cioccogolosi” che per dieci giorni invadono l’acropoli. Poi l’annuale appuntamento della marcia della pace Perugia-Assisi. Sono solo alcuni esempi di un calendario impegnativo per chi ha il compito di vigilare sul regolare e piacevole svolgimento di manifestazioni di ampio respiro. “Il problema sta proprio nel trovare l’equilibrio tra l’abitudine alla multietnicità e le implicazioni che questo comporta – spiega il questore di Perugia Arturo De Felice – È evidente che il poliziotto qui non deve

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01/04/2004