Il piatto italiano per antonomasia non conosce flessione nei consumi. Anzi, dietologi e nutrizionisti lo considerano un alimento sanissimo. Basta stare attenti al condimento
Una tradizione, un simbolo nazionale, un’abitudine familiare. C’è chi la preferisce corta, chi lunga, chi liscia e chi rigata; chi rinuncerebbe a tutto pur di averne un piatto, chi mangia solo quella. In un’epoca in cui spuntini e fuori pasto caratterizzano il comportamento alimentare di molti e soprattutto impera lo spauracchio della dieta, il tradizionale piatto di pasta sembra resistere nelle preferenze degli italiani. Fonte di ispirazione creativa in cucina, a lei sono dedicati libri, ricette, abbinamenti. Per qualcuno è una vera e propria passione da esibire o difendere: alla pasta ha dedicato un sito un giovane romano di 22 anni
www.stefo.net dove sono raccolti, fotografati, tutti i piatti di pasta mangiati in casa o fuori da più di un anno. Mentre la rete Spaghetti Unesco sta raccogliendo firme per spingere il governo italiano a introdurre gli spaghetti al pomodoro nella lista del patrimonio culturale orale e immateriale dell’umanità.
“La pasta è ancora la regina della tavola – afferma ...
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