Franco Cosentino

Caccia alla Corona

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A Lecce due importanti operazioni contro la criminalità: arresti d’eccezione in Puglia e in Brasile. Ma la lotta non si ferma

Caccia alla Corona

Crudeli, violenti, abili nei commerci internazionali, bravi a riciclare. Qualche volta ingenui in modo straordinario, come quello che pensava di poter modificare le sue impronte digitali con un intervento chirurgico rivelatosi una truffa. Questi gli uomini della Sacra Corona Unita.
Gli affari dell’agguerrita organizzazione pugliese interessano tutti i settori del crimine: traffico di droga, con un guadagno stimato di 878 milioni di euro; armi, con un giro di 516 milioni e prostituzione con un introito calcolato intorno ai 775 milioni di euro. In questo ambito la criminalità della Sacra Corona è seconda solo alla ‘Ndrangheta calabrese.
I numeri della delinquenza pugliese non sono solo questi. Hanno un valore di 30 milioni di euro i beni sequestrati dalla Guardia di finanza a gennaio durante l’operazione Giano; cinquanta gli arresti e i fermi effettuati da carabinieri nel corso dell’operazione Grifone a febbraio e, sempre a febbraio, il clamoroso blitz della squadra mobile leccese. Con ...


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01/04/2004