Raffaele Lupoli

Lo Stivale che pedala

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Tornano le biciclette. In Italia sono sempre più gli automobilisti che lasciano le vetture a casa e si convertono al mezzo verde per spostarsi in città.

Lo Stivale che pedala

ACapodanno si sono ritrovati in tanti, alle prime luci dell’alba, in piazza Maggiore, ognuno in sella alla sua bici. E anche il 2004, come i 14 anni precedenti, è cominciato con una sgambettata di 45 chilometri intorno a Bologna. Uno sparuto gruppo di fanatici? Non sembra affatto. Almeno a giudicare da quello che si muove ultimamente attorno al mondo delle due ruote a pedali. La Regione Veneto, per fare un esempio, ha previsto una spesa di circa 500 mila euro per la sistemazione della pista ciclabile e del sentiero naturalistico del Brenta, nel territorio del Comune di Enego. Non occorrerà poi molto per congiungere i tratti di pista già esistenti, pensando in futuro di collegare addirittura Verona, Monaco di Baviera, Belluno e Vienna con una “ciclostrada” tra Mitteleuropa e Alto Adriatico. E nella realizzazione di nuovi percorsi ciclabili la Regione Toscana, è proprio il caso di dirlo, segue a ruota. Addirittura a Firenze una consigliera comunale ha denunciato la sovrabbondanza di ciclisti. Sul Lungarno, i turisti sono costretti a camminare in fila indiana nello spazio di marciapiede residuo con il rischio di essere arrotati.
Anche quest’anno poi, a Verona il 23 e 24 febbraio e a Roma il 19 e 20 aprile, si terranno i corsi di formazione per progettisti di percorsi ciclabili urbani promossi da Euromobility e Federazione italiana amici della bicicletta (per informazioni: tel. 06-68603567, e-mail: segreteria@euromobility.org). L’iniziativa, destinata alle amministrazioni locali per dare maggiore spazio al traffico silenzioso nella mobilità urbana, ha già riscosso un discreto successo nelle precedenti edizioni. Per completare il quadro, basta dare un’occhiata al fitto programma di uscite delle numerose associazioni ciclistiche italiane per la prossima primavera.

Pensare pedonale<

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01/02/2004