Maria Grazia Giommi
Arbore: musica e ironia
Il popolare conduttore racconta la storia delle trasmissioni radiofoniche e come questo mezzo di comunicazione mantenga intatta la sua carica innovativa.
In televisione ha lasciato un segno indelebile con L’altra domenica, le mitiche Indietro tutta e Quelli della notte, adattamento televisivo del format radiofonico di Alto gradimento. Il maestro dell’intrattenimento informale, dell’improvvisazione e del “divertire divertendosi”, impegnato nella realizzazione di un nuovo disco, non sembra avere tra i suoi progetti immediati programmi televisivi o radiofonici. Una scelta che spiega con la volontà di non ripetersi e con la difficoltà di bissare l’enorme successo di trasmissioni che sono entrate nel mito. Ha fatto scuola, Arbore. E la radio che festeggia gli ottant’anni, ha tanti protagonisti che hanno imitato il suo stile.
Lei ha fatto un pezzo di storia della radio, com’è cominciata la sua avventura?
È cominciata ascoltandola. Ero innamorato di questo mezzo che all’inizio trasmetteva soprattutto canzoni. La radio ha attraversato tre periodi: nel primo, dall’invenzione fino al 1965, si privilegiava la musica. Ricordo che anche i dirige ...
01/02/2004