Maria Grazia Giommi
Arbore: musica e ironia
Il popolare conduttore racconta la storia delle trasmissioni radiofoniche e come questo mezzo di comunicazione mantenga intatta la sua carica innovativa.
Avvocato, showman, grande appassionato di musica jazz e swing e della canzone napoletana classica. Brillante, intelligente, ironico, coinvolgente. Nella storia della radio (ma anche in quella della televisione) Renzo Arbore ha un posto d’onore. Negli anni d’oro della radiofonia ha saputo dar vita, con Gianni Boncompagni e con la complicità spesso improvvisata di comici di talento come Marenco e Bracardi, allo show-culto Alto gradimento. Ma ha anche inventato e condotto una delle trasmissioni musicali più riuscite: Per voi giovani. Un programma che ha fatto entrare nelle case degli italiani la nuova musica italiana e quella internazionale.In televisione ha lasciato un segno indelebile con L’altra domenica, le mitiche Indietro tutta e Quelli della notte, adattamento televisivo del format radiofonico di Alto gradimento. Il maestro dell’intrattenimento informale, dell’improvvisazione e del “divertire divertendosi”, impegnato nella realizzazione di un nuovo disco, non sembra avere tra i suoi progetti immediati programmi televisivi o radiofonici. Una scelta che spiega con la volontà di non ripetersi e con la difficoltà di bissare l’enorme successo di trasmissioni che sono entrate nel mito. Ha fatto scuola, Arbore. E la radio che festeggia gli ottant’anni, ha tanti protagonisti che hanno imitato il suo stile.
Lei ha fatto un pezzo di storia della radio, com’è cominciata la sua avventura?
È cominciata ascoltandola. Ero innamorato di questo mezzo che all’inizio trasmetteva soprattutto canzoni. La radio ha attraversato tre periodi: nel primo, dall’invenzione fino al 1965, si privilegiava la musica. Ricordo che anche i dirige ...
01/02/2004