Radio, 80 anni di successi

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La Rai e i giornali sono scesi in campo per celebrare gli 80 anni della radio. Nel marzo 1924 grazie alle scoperte di Guglielmo Marconi nasceva uno strumento di comunicazione che via via è diventato una scatoletta di pochi centimetri, alimentata da minuscole batterie e zeppa di tecnologia che nelle sue versioni migliori permette di sentire da Cesena la samba trasmessa dalle radio private brasiliane e dal Brasile, in onde corte, con un po’ di fortuna, di ascoltare in diretta l’Angelus domenicale del Papa.
Ottanta anni fa le radio erano strumenti goffi, pesanti, che dovevano per forza essere collegati alla rete elettrica e a un’antenna esterna. Dopo il necessario riscaldamento delle valvole, le famiglie si riunivano intorno a questo arnese spesso ornatissimo e tra fruscii e rumori molesti, cercavano di ascoltare un concerto, qualche notizia, pronti a sincronizzare i loro orologi sul segnale orario dell’Istituto Galileo Ferraris, lo stesso di oggi. Dopo gli eccessi del regime fascista che si impadronì e controllò fermamente le trasmissioni, subendo però l’ascolto clandestino di Radio Londra che informava dell’andamento della guerra, arrivò la libertà e con essa anche il jazz e le canzoni americane. La radio dei decenni passati ha fatto diventare più “corta” l’Italia, ha fatto sentire più vicini gli italiani, ha portato poesia, cultura, storia dove non sarebbero mai arrivate.
Oggi la radio ha un poderoso rilancio, con programmi di varietà intelligenti, cronache tempestive e moltissima informazione di servizio. In auto ci informa degli ingorghi e delle interruzioni che troveremo sulla nostra strada, quando i blackout paralizzano la vita è soltanto la “radiolina” a transistor o quella della macchina che ci fanno sentire meno soli.
La Polizia cominciò a usare gli apparati ricetrasmittenti come strumento di lavoro nel dopoguerra, ricorrendo ai campi di residuati bellici americani per i pezzi e al genio italico per il montaggio. Funzionavano. Il presente è fatto di apparati che consentono la trasmissione di immagini e schermate piene di dati, alta tecnologia al servizio della sicurezza. La radio, cara ottantenne vispa vecchietta, anche qui, è insostituibile.
01/02/2004