Franco Cosentino

Nel cuore delle città

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La Polizia ha celebrato il 152° anniversario della sua fondazione. Grande successo tra la gente e commozione per i caduti

Nel cuore delle città

Non deve essere stato facile. Non poteva esserlo. La signora Edoarda, madre dell’agente Stefano Biondi ucciso da due trafficanti di droga il 20 aprile scorso, non poteva guardare quei cinquecento ragazzi schierati davanti a lei in una piazza del Popolo a Roma d’improvviso silenziosa, (una piazza che non tace nemmeno alle quattro di notte) senza commuoversi. Ascoltare la motivazione per la concessione della medaglia d’oro al valor civile alla memoria e non pensare che le strette di mano e i gesti di affetto dei politici e delle autorità, non le avrebbero ridato un figlio. Ma è andata avanti lo stesso perché il coraggio di resistere verrà. Come è venuto a Gemma Calabresi e a Anna Falco; a Silvana Ceravolo e a Maria Niedda, a Michelina Ciotta e a Filomena Palumbo, ad Antonia Custra e a Rosario Lanza. Sono i parenti dei poliziotti che il 14 maggio, in occasione della Festa della Polizia, hanno ricevuto “alla memoria” le medaglie d’oro al merito civile. Le onorificenze sono state consegnate, al Quirinale, dal presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, bloccato a palazzo da una frattura. In piazza del Popolo invece gli onori militari e il saluto del presidente del Senato Marcello Pera, del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, del ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu, del capo della Polizia Giovanni De Gennaro e da diversi altri rappresentanti del governo.
Segni tangibili dell’attenzione dello Stato nei confronti delle vittime del terrorismo, anche a distanza di tanti anni. Un’attenzione rinnovata pubblicamente in un momento in cui il Paese si confronta con gli stessi demoni di trent’anni fa.

La celebrazione del 152° anniversario
Nei discorsi delle autorità, dal presidente del Consiglio al ministro dell’Interno, al capo della Polizia, c’è la comprensione di un momento complesso e delicato della vita della Nazione; un passaggio in cui le forze dell’ordine debbono essere aiutate nel loro difficile compito. Non a caso il ministro Giuseppe Pisanu in chiusura del messaggio riconosce come suo primo dovere “essere vicino a voi e sostenervi concretamente”, aggiungendo che i successi contro il terrorismo la criminalità organizzata e la delinquenza comune “sono motivi di orgoglio e di soddisfazione”.
Il capo della Polizia Giovanni De Gennaro nel suo messaggio si è soffermato sui risultati e ha fissato l’attenzione proprio sulla lotta al terrorismo: “Grazie al sacrificio di Emanuele Petri e alla straordinaria professionalità di tanti suoi colleghi – ha detto – siamo riusciti a cogliere importanti successi nella lotta alle nuove Brigate Rosse”.
Di condizioni difficili in cui i poliziotti italiani sono chiamati a operare, ha invece parlato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel messaggio di saluto.
Durante la cerimonia c’è stata la consegna della medaglia d’oro al merito civile alla bandiera della Polizia di Stato per l’opera della polizia stradale svolta dal 1997 al 2003. Ecco un altro filo conduttore di questa celebrazione del 152° anniversario della fondazione: la polizia stradale, fiore all’occhiello della Polizia di Stato ma anche specialità, che ha pagato e paga un prezzo alto per la sua vicinanza alla gente. Diciannove caduti e 4.465 feriti negli ultimi sei anni, mentre va avanti quel progetto di prossimità che ha ispirato il nuovo sistema di sicurezza del Paese: oltre 30 milioni di interventi, spesso di soccorso, effettuati in sei anni con 12.500 agenti impegnati giorno e notte sulle strade e autostrade italiane.

La festa a Roma
Fin qui la cerimonia ufficiale alla quale è seguita la festa: tre giorni di stand, esposizioni di auto e moto d’epoca, vecchie divise e moderne tecnologie dimostrazioni dei reparti di specialità e degli atleti delle Fiamme Oro, la Banda, le esibizioni, soprattutto il contatto con la gente.
In una ricerca costante di vicinanza alla società civile la Polizia di Stato si è messa “in mostra” invitando i cittadini della Capitale e i numerosi turisti, a conoscere meglio l’istituzione in tutte le sue articolazioni. Divertendo soprattutto. La gente ha riempito la piazza per i tre i giorni e i commenti soprattutto dei bambini erano entusiasti: “Io da grande voglio fare la cinofila – ha dichiarato Chiara, una biondina di 11 anni – e voglio arrestare gli spacciatori davanti alle scuole”.
“È un’iniziativa importantissima – dice Ludovica insegnate di scuola elementare in piazza con tutta la sua classe – i bambini hanno la possibilità di toccare la legalità accarezzando i cani ma anche leggendo gli opuscoli a loro dedicati, disegnando i quaderni e salendo imbracati a una corda lungo la parete di roccia. Imparano a fidarsi delle istituzioni – continua l’insegnante – ma anche a riconoscere, dietro questa parola, gli uomini e le donne che gli sono amici e ai quali ci si può rivolgere nei momenti di difficoltà”.
“Il gioco diventa strumento di corretta conoscenza e momento di riflessione anche per noi adulti”, sostiene Paola, 39 anni, mamma in missione di ricognizione all’interno degli stand con i suoi due figli di 6 a 10 anni.

Solidarietà
Cerimonie si sono tenute in tutte le province con modalità e iniziative diverse ma con un unico spirito: quello di essere vicini ai cittadini.
Non le vuote parole di uno slogan ma una autentica condivisione di ideali che accomuna la società civile. In quest’ottica a Taranto insieme a momenti più leggeri con cantanti e musicisti, la polizia ha ospitato e premiato tre associazioni di volontariato che operano anche in provincia: l’Associazione italiana contro la leucemia, l’Associazione culturale Marco Motolese e l’Associazione provinciale per il bambino thalassemico.
Sempre all’insegna della solidarietà le iniziative prese dalla polizia di Vercelli in occasione della festa: nel pomeriggio del 15 maggio una rappresentativa provinciale della polizia ha sfidato la nazionale stilisti in una partita di calcio i cui proventi saranno devoluti alla Croce Rossa.

Polizia e giovani
Vercelli è riuscita a portare in piazza anche molti studenti che, continuando la collaborazione con la Polizia di Stato, hanno presentato il loro slogan coniato per l’iniziativa un pallone per amico: violenza: una partita persa. Anche a Reggio Emilia nella bellissima cornice dei chiostri di S. Domenico i ragazzi delle scuole superiori hanno festeggiato i loro amici poliziotti, presentando lo slogan contro la violenza: non avere la testa nel pallone, tifa con passione, usa la ragione. A Cuneo gli studenti sono stati i protagonisti delle celebrazioni per l’anniversario della fondazione del Corpo: durante la manifestazione tenutasi nella storica piazza Galimberti sono stati premiati 46 studenti di scuole elementari, medie e superiori che hanno partecipato al concorso grafico letterario intitolato a Emanuela Loi, l’agente morta nell’attentato al giudice Paolo Borsellino. Gli studenti di Verbania sono stati invece premiati dal questore per lo slogan libera lo sport… non imprigionarlo con la violenza subito dopo la consegna delle onorificenze ai poliziotti che si sono distinti nel corso dell’ultimo anno. Anche a Enna, all’interno dell’Auditorium della facoltà di ingegneria, sono stati premiati dai poliziotti, i vincitori del concorso il coraggio di dire no, indetto tra gli alunni delle scuole medie inferiori.

Divise in vetrina
Nel cuore della città è stata organizzata la festa anche a Perugia: all’interno dell’abbazia di S. Pietro si è svolta la cerimonia ufficiale alla quale hanno fatto corona le iniziative di alcuni negozianti del centro storico che hanno esposto nelle vetrine divise storiche, apparati radio modellini di auto e altri oggetti legati alla Polizia di Stato. i poliziotti di Massa Carrara hanno invece salutato la cittadinanza nel cinquecentesco castello Malaspina attorniati da persone in costume medievale e alla presenza dei rappresentanti degli studenti e delle associazioni cittadine.
Altra cornice spettacolare è quella di Siracusa. Gli uomini e le donne della Polizia di Stato hanno scelto il teatro Greco, da sempre luogo privilegiato per la comunicazione e quindi contesto ideale per sottolineare la vicinanza da parte dell’istituzione, agli abitanti della città.

Volti noti
La polizia siracusana ha anche avuto un testimonial d’eccezione che ha richiamato moltissime persone alla festa: il cantante Massimo Ranieri che ha interpretato molti dei suoi successi. Brindisi non è stata da meno visto che ha ospitato il concerto di Al Bano a margine di un’intensa giornata in cui si sono alternati diversi appuntamenti: premiazione degli studenti che partecipavano al concorso del poliziotto un amico in più, spettacoli di cabaret e un stand con le varie tecnologie a disposizione della polizia. Napoli ha salutato la Polizia di Stato con un bagno di folla in piazza Plebiscito dove sono andati anche alcuni attori del serial La squadra e il cantante Gigi d’Alessio. A Palermo una madrina d’eccezione, Enrica Bonaccorti, ha presentato la serata che al Teatro Massimo ha chiuso le celebrazioni per l’anniversario della fondazione della Polizia di Stato. Una serata di musica classica e, sempre all’interno del teatro, una mostra con opere di noti fotografi palermitani. Durante la serata ha preso la parola per un breve saluto anche l’attore Luca Zingaretti. A Lucca il 15 maggio, alla presenza del presidente del Senato Marcello Pera, l’arbitro Pierluigi Collina ha premiato personalmente alcuni studenti per il concorso il coraggio di dire no, un’iniziativa contro la violenza negli stadi lanciata dal Dipartimento della pubblica sicurezza.

Insieme ovunque
Singolari le iniziative di La Spezia e Trapani che hanno festeggiato l’anniversario in località diverse dal capoluogo di provincia per raggiungere quante più persone possibile. Alla fortezza Firmafede di Sarzana la questura di La Spezia ha esposto le tecnologie in dotazione alla Stradale e alla Scientifica e nel pomeriggio rappresentanze di impiegati comunali e di poliziotti si sono sfidati sul campo di calcio con uno slogan sulle magliette Vai in curva ma riga dritto. Altre atmosfere sull’isola di Mothia in provincia di Trapani: qui gli invitati alla cerimonia, i turisti e i cittadini sono stati traghettati con i mezzi della squadra nautica della questura in una cornice suggestiva dove le testimonianze fenicie e greche si mescolano ai mulini del secolo scorso disseminati lungo le saline.

Momenti particolari
Toccante la cerimonia ad Arezzo dove il ricordo di Emanuele Petri ha commosso tutti. Gli sguardi erano tutti puntati su Giovanni Di Fronzo l’agente che era in servizio insieme a Emanuele nel 2 marzo 2003 in cui, durante un conflitto a fuoco, caddero il poliziotto e un terrorista. Non poteva mancare nemmeno Angelo Petri figlio del sovrintendente della Ferroviaria, ora agente in servizio proprio ad Arezzo. Anche la celebrazione a Modena ha assunto quest’anno toni molto commoventi: la morte di Stefano Biondi ha gettato un’ombra di malinconia sulle celebrazioni. C’era poco da festeggiare ma la polizia è scesa in piazza lo stesso per affermare la propria vicinanza alla gente e per testimoniare del proprio impegno nella riconquista di porzioni di territorio in mano alla criminalità. Non a caso Modena ha scelto di festeggiare la polizia nell’area della Pomposa una zona che, grazie ad alcune iniziative mirate delle forze dell’ordine, ha riacquistato una certa tranquillità.

Situazioni e iniziative diverse ma tutte all’insegna della vicinanza ai cittadini che hanno dimostrato unanimemente riconoscenza alla loro polizia: su molti giornali locali c’era l’elenco dei poliziotti premiati e delle motivazioni dell’onorificenza; segno tangibile che la gente vuole avere dei punti di riferimento, vuole dargli un volto, desidera conoscere chi dovrà chiamare nel momento del bisogno. Molte lettere di apprezzamento e di ringraziamento sono arrivate sui tavoli delle questure soprattutto da parte di bambini, nelle scuole l’evento è stato l’occasione per aprire un dibattito sulla legalità e sulla sicurezza nel nostro Paese. Persino il Santo Padre, nel suo messaggio dell’Angelus domenicale, ha avuto parole di “grato apprezzamento per il servizio reso alla tranquillità dei cittadini”. Un successo che premia l’impegno di tutti gli uomini e le donne in divisa ma che non autorizza a cantare vittoria: c’è ancora molto da fare. 



Una super car con i colori della polizia
Non c’è che dire un bel regalo di compleanno per la Polizia di Stato che ha festeggiato i suoi 152 anni ricevendo in dono dalla Lamborghini una Gallardo. Una vera e propria super car con i colori della polizia di Stato e allestita con ogni tipo di attrezzatura. La macchina assegnata alla polizia stradale entrerà in servizio sull’autostrada Salerno - Reggio Calabria e verrà ordinariamente impiegata in compiti di trasporto organi e sangue o per le urgenze. A bordo un defibrillatore portatile, un vano refrigerato per il trasporto organi ma anche tutta l’attrezzatura tipica di una vettura della stradale: sistema ProVida per la rilevazione automatica della velocità; telecamera per la videoregistrazione degli automobilisti indisciplinati, terminale collegato con la banca dati delle forze di polizia, navigatore satellitare, apparato radio e microtelefono Gsm. A questo punto l’avviso è d’obbligo: conducenti con il vizio del pedale pesante, fate attenzione perché potreste trovarvi alle spalle un siluro che può raggiungere i 310 km/h. La vettura è stata presentata ufficialmente in occasione della Festa della polizia a Roma; rimanendo esposta per tre giorni in piazza del Popolo è stata presa letteralmente d’assalto da reporter fotografi e visitatori tanto da costringere gli organizzatori a transennarla. Molti i poliziotti che hanno chiesto di potersi solo sedere al posto di guida ma quanti di loro avrebbero il coraggio di far uscire dal parcheggio questo bolide?

Cristina Tisei

01/06/2004