Raffaele Lupoli

Un giorno da pescatore

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Aumenta i turisti che scelgono di vivere le ferie al mare con reti, ami e lenze. Oltre 800 le imbarcazioni in Italia offrono tour ittici

Un giorno da pescatore

In primavera e in autunno navigano fra garzaie e uccelli di passo nell’intreccio di canali del delta del Po. Nelle serate estive salpano con le tradizionali lampade ad acetilene lungo la costiera sorrentina, oppure si avventurano nell’emozionante pesca delle aragoste, a largo delle acque cristalline dell’Asinara. In Liguria assistono in rigoroso silenzio alla “salpata a mano” delle reti in fibra naturale della tonnarella di Camogli. A Marettimo, invece, nel cuore dell’Area marina protetta delle Isole Egadi, soggiornano nelle casette dei pescatori e per qualche giorno prendono parte alla loro vita. Armata di fiocine, nasse, reti, palangari e tremagli, la flotta del pescaturismo conquista un’ampia fascia di vacanzieri lungo gli ottomila chilometri di coste italiane. Secondo il Centro studi di Lega Pesca, alla fine dell’estate 2003 erano circa 250 mila i turisti italiani e stranieri saliti a bordo di una delle oltre 800 imbarcazioni autorizzate al pescaturismo. Il fatturato complessivo si aggira intorno ai 12,5 milioni di euro. Un vero e proprio successo – commenta Ettore Ianì, presidente di Lega Pesca – Rispetto al 2002 il settore ha registrato un incremento del 20 per cento e ci sono tutte le premesse per doppiare il boom dell’agriturismo”.
Nato come progetto di riconversione ambientale delle attività di pesca all’interno delle aree marine protette, oggi il pescaturismo è praticato in

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01/07/2004