Giulia Bertagnolio
Interpol, la grande rete
Coordina le forze di polizia del mondo, studia strategie d'avanguardia. Sfida le piaghe del nuovo millennio con l’intelligence e un nuovo sistema informativo
Ne ha fatta di strada dall'anno della sua fondazione; il 1923. Nata per collegare le forze dell'ordine degli Stati membri e per coordinare la lotta a quei crimini che scavallano i confini nazionali, oggi l'Interpol (o Oipc, Organizzazione internazionale di polizia criminale) conta 181 stati membri, sfrutta un sistema globale di telecomunicazione d'avanguardia, si appoggia ai massimi esperti di diversi settori e utilizza database informatici, codici e strategie capaci di far correre le informazioni tra uno Stato e l'altro alla velocità della luce. Si trova ogni giorno a fare i conti con uno scenario che ha oltrepassato anche le peggiori aspettative degli anni dell'esordio. Un panorama sfaccettato e crudo: lo spaventoso spettro del terrorismo internazionale, gli sconvolgenti reati legati all'immensa rete della pedopornografia e al traffico di organi, per finire con le nuove subdole rotte della droga, il commercio degli esseri umani o i traffici legati alla falsificazione di soldi. Un'enorme matassa da sbrogliare su scala mondiale, resa complessa dalla burocrazia e dalle diverse giurisdizioni degli Stati in cui si dirama, dalle vie articolate e contorte in cui i delinquenti incanalano i loro traffici, dalla difficoltà di non farsi sfuggire neanche un particolare di ciò che esce da un Paese ed entra in un altro.
Non c'è dubbio: operare su scala “internazionale”, nel 2004, significa muoversi su un terreno tortuoso. Ecco perché Interpol sfrutta la corsia preferenziale: quella garantita dall'utilizzo del sistema I-24/7. Una nuova tipologia di rete informatica nata l'anno scorso per collegare gli uffici centrali nazionali permettendo loro di consultare e scambiarsi all'istante dati in codice come le generalità di presunti terroristi o latitanti, di concordare strategie d'attacco comuni in tempi brevissimi, e anche di comunicare in diretta con la sede centrale di Lione.
Ma il database consultabile grazie al web non rappresenta l'unico sistema pensato per sveltire le attività dell'organismo. Il lavoro, enorme, degli Sta