Lisa Finocchiaro e Lavinia Mari
Un museo sotto il mare
Sono moltissimi i tesori che si celano nelle profondità. Reperti da valorizzare e da difendere dai predatori con le bombole
Galeoni, forzieri, anfore, bronzi, relitti di aerei militari, petroliere: niente che possa sfigurare in un’antica mappa del tesoro. Un patrimonio di ricchezze celato nelle profondità dei nostri mari che rischia di essere depredato da figure molto meno romantiche dei leggendari pirati. Un fenomeno, quello della caccia ai reperti sommersi, chiamato sindrome del Titanic, praticato oggi soprattutto dai sub americani provvisti di modernissime tecnologie e cospicui mezzi. Pure la moda delle immersioni tra gli anni ’80 e ’90 ha reso accessibili a molte persone siti archeologici sommersi che sono stati saccheggiati. Lo Scoglio della Formica (Palermo) o Capo Graziano a Filicudi, o i resti di Baia e la villa di Gianola (Napoli), ora Area marina protetta, sono stati negli anni letteralmente spogliati.Aumentare i divieti, inasprire le leggi per combattere l’asportazione illecita è senz’altro im ...
01/07/2004