Tiziana Cociari*
Occhio al video
Il computer si è diffuso in tutti gli ambiti lavorativi. Attenzione, però, ai danni procurati alla vista dall’uso scorretto
L’attività al videoterminale può causare l’insorgenza di disturbi muscolo-scheletrici, affaticamento visivo e fatica mentale.
Bisogna chiarire che tutti gli studi e le indagini epidemiologiche finora svolti portano a escludere, per gli operatori videoterminalisti, rischi specifici derivanti da radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, sia a carico del lavoratore sia nei confronti della prole.
Sono considerati videoterminalisti, ai sensi dell’art. 50 decreto legislativo 626/94, indipendentemente dalla qualifica posseduta nell’ambito dell’ente, amministrazione pubblica o privata di appartenenza, tutti i lavoratori che utilizzano uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato.
Tale definizione, pertanto, include le diverse tipologie di attività che comportino la utilizzazione delle suddette attrezzature: videoscrittura, caricamento dati, consultazione testi, gestione software, acquisizione di dati da agenzie stampa, attività svolta mediante collegamenti via Internet, eccetera.
In particolare, poi, sono considerati “lavoratori addetti”