Francesca Forleo*
Imperia, terra di frontiera
Clima mite, bei paesaggi rivieraschi, mondanità e canzoni. La provincia ligure vanta un’alta vivibilità. Grazie anche alla costante vigilanza della polizia al confine con la Francia
“La provincia è tranquilla”, dice il questore Giuseppe Padulano, che è stato anche a Bogotà in Colombia a occuparsi di commerci internazionali di sostanze stupefacenti e nel Nord-Est, dove i traffici spesso sono quelli clandestini di persone. Una buona referenza, insomma, per governare la sicurezza nell’ultimo lembo d’Italia al confine con la Francia: Imperia, Sanremo, Ventimiglia, in due parole West Liguria. “Non si manifestano episodi riconducibili alla criminalità organizzata – insiste Padulano in procinto di lasciare la città per assumere l’incarico di questore di Udine – come non si segnalano infiltrazioni di gruppi criminali in settori economici pubblici”.
Di fatto, i mille e duecento chilometri quadrati di territorio stiracchiato lungo il mare sino alla Costa Azzurra che costituiscono la provincia, con 216 mila abitanti distribuiti nei centri principali di Sanremo, Imperia, Ventimiglia e Bordighera, offrono una qualità della vita invidiabile, un clima superbo, un paesaggio a tratti mozzafiato, a picco sul mare e carico delle bellezze naturali della vegetazione mediterranea, oltre che di quelle architettoniche delle città costiere e dei borghi dell’entroterra.
Sanremo è il centro più popoloso e vivace con il casinò, il Festival della canzone, la movimentata vita politica cittadina; Imperia la capitale amministrativa e sede del governo provinciale: un passato di eccellenza nell’industria alimentare per il borgo di Oneglia, ora volto alla cultura dell’accoglienza, una vocazione spiccatamente turistica per la parte più vecchia della città, il Parasio, e per il borgo di Porto Maurizio. Una vita relativamente giovane per la città nel suo complesso: il capoluogo che prende il nome dal torrente Impero, infatti, unione dei centri di Oneglia, Porto Maurizio e dei comuni collinari