Mario Cobretti
Gli adoratori di Satana
Angelo Zappalà specialista in criminologia parla dei risvolti psicologici che stanno dietro alle manifestazioni violente dei seguaci di Belzebù
Si riuniscono molto spesso solo per fare sesso o consumare droga. Si fanno chiamare Bestie di Satana, Figli del demonio oppure Orgasmo nero, nomi altisonanti e forse un po’ banali: sono gli adoratori del diavolo in Italia. Spesso si conoscono su Internet (vedi articolo a pag. 94) e sono una vera manna per telegiornali e quotidiani. Soprattutto quando al nome di Satana si legano crimini efferati come è successo a Somma Lombardo in provincia di Varese. Sull’argomento Poliziamoderna ha intervistato Angelo Zappalà, specialista in criminologia clinica e responsabile delle ricerche della sezione di psicologia investigativa del Dipartimento di psicologia dell’Università di Parma.
La pista satanica è la spiegazione per tutti i delitti che hanno cause ignote?
Diciamo pure che se qualcuno uccide in nome di Dio, per tutti, stampa e opinione pubblica, si tratta del gesto di un folle; se si uccide invocando Satana invece si tratta del mostro, la personificazione del maligno. Le paure ataviche e la matrice cristiano-cattolica della nostra cultura fanno il resto: titoli sui giornali per settimane, presenze di reti occulte di Belzebù lungo tutto lo Stivale, migliaia di nuovi adepti che celebrano messe nere e commettono chissà quali turpi reati.
Come arriva un giovane a una setta?
Il primo passo è purtroppo la famiglia o meglio l’assenza della famiglia; si è visto che l’adesione a sette sataniche o di altro tipo, da parte di un adolescente costituisce un tentativo di rispondere ai propri bisogni e un modo per sentirsi ascoltato. Le famiglie sono problematiche, spesso ci sono storie di droga o maltrattamenti, a volte c’è un conflitto violento tra i genitori o altre forme di disagio grave. Il gruppo fornisce un rifugio e aumenta la percezione di autostima (sopratutto nei maschi) promettendo controllo e potere sulla propria persona e sugli altri.
Qual è il profilo del satanista?
Non esiste uno stereotipo di satanista; possiamo dire che esistono alcuni elementi comuni. Per i satanisti più giovani, gli adolescenti tra i quattordici e i diciassette anni, c’è in molti casi la ribellione, la voglia di esperienze nuove ed estreme: sesso e droghe soprattutto.
Questo può essere anche indipendente dall’effettivo credo satanico, nel senso che