Lavinia Mari

Cacciatori di carte

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I pagamenti elettronici sono sempre più a rischio. Vecchia e nuova tecnologia per copiare i codici. E non solo su Internet

Cacciatori di carte

Clonatori di carte di credito, ladri d’identità, abili ciarlatani dell’e-commerce. E ancora: cybercriminali, sfruttatori del reverse billing a scopo illecito. E poi esperti di skimming, trashing, boxing, sniffing. Sono gli imbroglioni del nuovo millennio, legati a doppio nodo all’aumento della scienza e della tecnologia. Allo sviluppo dell’hi-tech che oggi permette di architettare frodi ogni giorno più subdole, invasive, e di nascondersi poi dietro a un marchingegno elettronico o a una formula scientifica.
Alcuni stratagemmi spilla-soldi sono ormai fin troppo noti: connessioni web truffaldine realizzate da programmi dialer che collegano segretamente il pc dell’utente a numerazioni speciali dai costi esorbitanti (vedi 709), “furti d’identità” messi in atto da cyber-ladri capaci d’introdursi nei computer di società on line per copiare dati personali dei clienti e impiegarli all’istante nello shopping su Internet a spese altrui. Ma le frodi tecnologiche di ultima generazione proliferano soprattutto nel settore delle carte di credito: un ambito in cui le tipologie d’inganno sono in continua evoluzione e dove, cosa più inquietante, oggi potrebbe attecchire una nuova e minacciosa tipologia d’estorsione.
Si va dalla più banale delle truffe, quella in cui il negoziante disonesto copia numero e scadenza della carta del cliente e li usa per fa ...


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01/10/2004