di Mauro Valeri

Analisi Hi-tech

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Nel cuore di Roma, un Centro che utilizza complessi algoritmi e tecnologie di intelligenza artificiale per contrastare il terrorismo e la criminalità organizzata internazionale

CRAIM-Bui

Roma, Caserma Castro Pretorio. È all’interno di questa storica struttura che viene ospitato il Centro ricerca e analisi delle informazioni multimediali (Craim). Ad accoglierci il responsabile, Carlo Bui, che ci racconta quando e perché è nato questo Ufficio: «Il Craim nasce nel 2015 come immediata risposta ai tragici attacchi terroristici di matrice islamica dell’Isis avvenuti a Parigi, Bruxelles e Berlino. In quell’anno iniziò ad affermarsi la consapevolezza di doversi confrontare con un movimento che cominciava a utilizzare, oltre agli strumenti tradizionali, anche la Rete internet per veicolare il proprio messaggio e organizzare cellule in grado di colpire ovunque nel Mondo». Anche se il Centro nasce per far fronte alla minaccia terroristica, negli anni, pur essendo rimasto questo il suo compito principale, ha esteso i suoi ambiti investigativi. La collaborazione con le aziende di settore e con il mondo della ricerca, in particolare con il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), ha permesso al Centro di sviluppare tecnologie basate sulle specifiche esigenze investigative degli operatori, migliorando così la capacità di analisi e la generazione di risultati più incisivi per il prosieguo delle indagini. Analisi rivolta esclusivamente ai dati provenienti da open source, che provengono cioè da fonti aperte e non protette, potenzialmente visionabili quindi da qualunque utente della Rete.

CRAIM-LOGO« La nostra attività – prosegue Bui – è di tipo Osint, cioè di intelligence basata sulla ricerca, raccolta e analisi di dati e di notizie tratte da fonti aperte, in qualunque contesto e in qualunque forma si presentino. Certo, avere a disposizione un sistema così complesso e potente ci permette di fare un numero di operazioni impensabili per un singolo utente. Per fare un esempio, basti pensare alle migliaia di immagini raccolte dalle telecamere delle sale operative: un conto è l’osservazione dell’operatore che deve capire in tempo reale cosa stia accadendo, altro è utilizzare un sistema che sia capace di estrapolare risultati dalla loro totalità, sapendo cosa cercare».

Il Centro è incardinato all’interno della Segreteria del dipartimento della pubblica sicurezza affinché possa essere di ausilio nelle indagini a tutte le direzioni centrali. L’hardware ed il software utilizzati, per poter essere al passo con le nuove tecnol

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03/02/2023