testo a cura dell’Ufficio storico della Polizia di Stato; illustrazione di Luigi Fiore
La strage di via d’Amelio
Il magistrato di Palermo Paolo Borsellino è sempre affabile e disponibile con i “suoi” poliziotti della scorta, dal 1980 ininterrottamente al suo fianco. Paolo è certo di essere nel mirino di Cosa nostra ma ha una sola preoccupazione, come per l’amico Giovanni Falcone, sua moglie e la scorta, trucidati a Capaci 57 giorni prima: quando verrà colpito lo saranno anche i “suoi” agenti. Per questo ogni sera, sapendoli a casa con le loro famiglie, abbraccia anche lui sua moglie e i tre figli con quel senso di tristezza e fatalità di chi, inerme, sa di essere causa del loro destino. Da giorni gira voce che in città è arrivato un grosso quantitativo di esplosivo: la questura ha stretto le maglie del dispositivo di sicurezza intorno al giudice e alla famiglia. Ogni suo trasferimento prevede due autovetture blindate con sei poliziotti che percorrono in velocità itinerari sem