Annalisa Bucchieri
Ermes riparte da Lampedusa
Nuove strategie comuni delle polizie europee sul Mediterraneo per fronteggiare migrazioni irregolari e terrorismo
In un cortometraggio di qualche anno fa Andrea Camilleri immagina che senza la Sicilia la penisola italiana scivolerebbe addosso all’Africa e individua in Lampedusa il puntello che regge tutta la baracca. Oggi in realtà Lampedusa fronteggia il movimento inverso quello dell’Africa che preme sul Vecchio Continente ed è diventata quel piccolo punto fermo dove s’incagliano (tragicamente) o ripartono (miracolosamente) le speranze dei migranti. La porta d’ingresso dell’Europa . Ecco perchè il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha voluto riunire su questa isola i suoi omologhi dei Paesi dell’Unione Europea che si affacciano sul Mar Mediterraneo per confrontarsi sui temi dell’immigrazione irregolare, della minaccia terroristica e del traffico di armi, droga ed esseri umani. Così il 6 e 7 giugno i responsabili delle polizie di Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Slovenia, Spagna si sono seduti ad un tavolo per confrontarsi sulle strategie messe finora in campo da ogni Paese. Mare Nostrum è stato da sempre crogiuolo di mondi e culture diverse, di fenomeni da governare e minacce da prevenire. Per cui i Paesi costieri hanno sviluppato misure originali per poter anticipare e rispondere efficacemente ad insidie che successivamente avrebbero investito anche il cuore dell’Europa continentale.
Ma non è sufficiente mettere questo prezioso e diversificato know how a fattor comune. Come ha espresso chiaramente il prefetto Gabrielli, è necessario che i responsabili delle polizie convenuti a Lampedusa si impegnino affinchè le misure elaborate in questo consesso internazionale vengano successivamente armonizzate con i sistemi ordinamentali dei rispettivi Paesi. Un passaggio cruciale, altrimenti i consessi internazionali si riducono a sterili dichiarazioni di intenti, in altre parole a fuffa. Così in due giorni il tavolo di confronto si è trasformato in un vero e proprio progetto operativo chiamato Ermes (European relationship for mediterranean security) e al contempo aulico nome del dio greco della comunicazione. Nume tutelare migliore non poteva esserci perchè la riuscita del progetto si basa sulla capacità comunicativa dei Paesi aderenti. Capacità di gestire e selezionare il mastodontico flusso delle informazioni strategiche. Capacità di trasmettere efficaciemente alla Commissione della UE ed a Europol i risultati dell’incontro. L’Europa riparte da Lampedusa. Ermes ha già in tasca il biglietto di ritorno.