Gianluca Magliani* e Pietro Guerrisi**

Indagini... cliniche

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Nel cuore pulsante del compendio Mamiani a Roma, la Direzione centrale di sanità ha attivato un servizio di Tac e Risonanza magnetica per i dipendenti della Polizia di Stato, i familiari e il personale in quiescenza

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Negli ultimi anni, la diagnostica per immagini ha subito una trasformazione profonda grazie all’implementazione di tecnologie sempre più avanzate. La Direzione centrale di sanità della Polizia di Stato ha recepito la sfida, dotando il proprio reparto, a novembre 2024, di diagnostica per immagini: nuove apparecchiature di II livello, quali la Tomografia computerizzata (Tc oppure Ct dall’inglese Computed tomography) e la Risonanza magnetica ad alto campo (Rm) 1.5 Tesla, che offrono al personale della Polizia di Stato, a quello in quiescenza e ai familiari la possibilità di una risposta diagnostica tempestiva ed efficace, anche a fronte dei lunghi tempi di attesa delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale.

La Tc o tomografia computerizzata
La Tc è una tecnica diagnostica che utilizza radiazioni ionizzanti e consente di studiare ampi volumi corporei in tempi molto brevi (alcuni secondi), fornendo molte più informazioni dell’ecografia o della radiologia tradizionale. L’esame Tc è una metodica di rapida esecuzione, ben tollerata anche da pazienti claustrofobici.

Esiste ancora, seppure in disuso, l’acronimo Tac, che sta per tomografia “assiale” computerizzata in quanto, fino a qualche anno fa, l’esame era condotto lungo un solo asse, con sezioni perpendicolari alla lunghezza del corpo. Oggi esistono macchinari multistrato più moderni e la tomografia computerizzata non è più l’acquisizione su un solo assiale, ma le immagini sono ottenute con una tecnica spirale che permette di ottenere immagini tridimensionali.

Poiché si tratta di un esame che espone a radiazioni ionizzanti, se ne deve evitare l’utilizzo in assenza di un’indicazione clinica specifica. Inoltre, le donne in età fertile devono escludere gravidanze in corso, per il possibile rischio di danni al feto. In questi e in altri casi (ad esempio in soggetti giovani) in cui è importante evitare l’esposizione a radiazioni ionizzanti, si preferisce ric

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06/05/2025