Antonella Fabiani e Annalisa Bucchieri

È sempre Antonella

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Ogni giorno entra nelle case degli italiani con il suo sorriso. La popolare conduttrice parla del lavoro, delle passioni e del suo ruolo di mamma

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Tra i volti più amati della televisione italiana, Antonella Clerici, con la sua innata grazia e simpatia da molti anni riesce a entrare nelle case di tutti gli italiani con i suoi programmi che riscuotono sempre un grande successo. Raggiunta al telefono, tra mille impegni, la conduttrice si racconta ai lettori di Poliziamoderna

È sempre mezzogiorno, The Voice Senior e The Voice Kids sono i programmi in onda su Rai 1 che ormai conduci da diversi anni. Qual è tuo preferito? 
È come chiedere a una mamma quale bambino preferisce (ride, ndr). Voglio bene a tutti i programmi che conduco perché mi danno l’opportunità di esprimermi in modi diversi. Posso dire che in È sempre mezzogiorno mi sento come fossi a casa, il che mi permette di essere spontanea e immediata. Negli altri due il mio ruolo è diverso ma mi appassionano molto le storie dei partecipanti. In The Voice Senior, in onda in questo periodo, mi emoziona ascoltare le storie di queste persone che in età adulta decidono di mettersi in gioco in Tv coronando un sogno. Nel loro caso non c’è solo l’esibizione canora, ma il racconto delle loro vite in cui la musica spesso è stata il filo conduttore di esistenze attraversate da vicissitudini ed esperienze anche dolorose. 

La tua immagine televisiva trasmette allo stesso tempo professionalità e  semplicità. Come nasce questo equilibrio? 
La mia spontaneità è naturale. Spesso mi dicono che non sembro appartenere al mondo dello spettacolo ed è vero perché lo frequento pochissimo nel tempo libero. Ho qualche amicizia che coltivo da anni ma in genere prediligo una vita molto semplice. Forse perché sono nata a Legnano, un piccolo centro, mi porto dentro il complesso, ma anche la forza, di essere “provinciale”: mi fa vedere le cose sempre con gli occhi di chi sogna e non con quelli di chi si sente arrivato. 

Nei tuoi programmi si parla di cucina e di musica. Sono anche le tue passioni? 
Sono le passioni di tutti gli italiani. Da venticinque anni occupo con il mio programma di cucina la fascia del mezzogiorno che è quella in cui la gente mangia e quindi è come se entrando nelle loro case, mi mettessi a tavola con loro. Provo grande soddisfazione nello stare vicino al pubblico. Allo stesso tempo negli anni ho affinato molto il mio gusto...  pur rimanendo una pessima cuoca la domenica però riesco a mettere insieme quello che trovo nel frigo. Mi piace molto anche ascoltare la musica, soprattutto quella dei miei tempi anche se mia figlia adolescente mi tiene molto aggiornata sulle ultime tendenze musicali. 

Con una professione impegnativa come la tua e una figlia riesci a coltivare qualche hobby? 
Molto poco. Devo dire che il mio lavoro è il mio hobby. L’unica cosa per cui trovo il tempo e che mi impongo di fare è l’attività fisica come camminare e fare esercizi in palestra. La televisione mi assorbe così tanto che il sabato e la domenica sono giorni che considero intoccabili: li dedico alla famiglia e agli amici. Per questo ho scelto di non partecipare a nessun evento. Negli anni ho dovuto fare delle scelte. 

Vivi in una casa immersa in un bosco. Qual è il tuo rapporto con la natura? 
Il contatto con la natura per me è vitale. Tra l’altro, l’immagine che si vede negli studi televisivi a Milano di È sempre mezzogiorno è quella del mio bosco ripreso da una telecamera. Anni fa mi era venuta l’idea di girare una parte del programma nella mia casa ma non era realizzabile e abbiamo ripiegato su questa soluzione. Amo molto anche gli animali. Ho tre cani e alcuni cavalli perché il mio compagno li alleva e poi ci sono anche le galline. Insomma, la mia casa è come una fattoria, nel bosco poi ci sono daini, cinghiali... Stare a contatto con la natura è un grande privilegio. Stando qui ho imparato a distinguere le stagioni che non notavo quando vivevo in città. Ora ho visto spuntare le primule e ho pensato “ecco la primavera”. 

Quali sono le esperienze con la Polizia di Stato che hai avuto sia come professionista sia come cittadina? 
Provo molto rispetto per la Polizia di Stato, quando mi capita di essere fermata in un posto di blocco sono contenta, mi metto a chiacchierare. I poliziotti fanno una professione poco retribuita rispetto al rischio che affrontano e al grande lavoro di garantire la sicurezza... io quando vedo la pattuglia della polizia soprattutto di notte mi sento sicura, e penso “meno male che ci sono loro”. 

Recentemente sei comparsa sui giornali in una foto che ti ritraeva in un letto di ospedale. Nonostante la tua popolarità hai mostrato un tuo momento di fragilità. Come ha reagito il pubblico e qual è il tuo ingrediente principale con gli spettatori? 
È la lealtà. Se io voglio che le persone seguano il mio lavoro in televisione è giusto anche che io mostri loro la mia vita. Mi sono operata di urgenza alle ovaie dopo un controllo a una cisti e quindi ho deciso di raccontare questa esperienza anche perché sono testimonial dell’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), e credo che la prevenzione sia basilare. Quindi, mi sembrava giusto raccontarlo anche perché ho un rapporto molto stretto specialmente con il pubblico femminile. Farmi vedere sofferente in un letto di ospedale è sicuramente fuori dalla mia solita immagine patinata, ma è il mio modo di rispettare un patto di lealtà con chi mi segue. 

Fai parte di una generazione di conduttrici che hanno raggiunto grande popolarità senza rinunciare a essere madri. È stato complicato far crescere una figlia facendo il tuo lavoro?
Credo che sia più difficile per chi non fa il nostro mestiere e non può permettersi gli aiuti che io posso avere: mi sento privilegiata. A me è capitato di allattare mia figlia anche in camerino. Certo anche io ho dovuto fare dei sacrifici. Quando è nata Maelle lavoravo molto in televisione con la Prova del cuoco e il sabato sera su Rai 1, ma quando finivo tornavo sempre da lei. Ho cercato sempre di esserci, anche se ho sicuramente perso qualcosa del suo sviluppo. 

Tua figlia è adolescente, un periodo delicato della crescita. Segui con preoccupazione il suo utilizzo dei social?
Intanto ho messo il controllo parentale sul suo cellulare. Le permetto di stare sui social per un’ora al giorno, ma può capitare che mi chieda più tempo che in genere le concedo. Penso che sia inutile proibirle troppe cose, comunque riuscirebbe a farle in un altro modo. In questa fase della sua crescita per me è importante trasmetterle l’idea che le regole sono importanti per affrontare la vita.  

La conduzione di programmi televisivi è ancora considerata una professione “maschile”?
Nell’ambito televisivo sono stati fatti passi avanti sul fronte della parità di genere. Penso a tante mie colleghe, alle donne che lavorano nelle società di produzione televisiva oppure alle giornaliste. Purtroppo ci sono ancora poche dirigenti, poche direttrici di Rete. Però penso che la meritocrazia sia fondamentale e che qualsiasi posto di responsabilità debba essere occupato da chi ha le competenze e le qualità per svolgerlo, al di là che sia una donna o un uomo. 

Su Instagram hai pubblicato un video in cui mostri un tatuaggio che hai fatto insieme a tua figlia con la scritta “la cultura è libertà”. 
Per cultura intendo essere informati, essere curiosi, imparare le lingue. Avere la possibilità di accedere alla cultura permette di organizzare la propria vita con consapevolezza, non essere sottomesso a nessuno, non subire soprusi. E questo credo valga sia per le persone sia per interi popoli. A mia figlia dico sempre che lo studio è molto importante. 

Ami leggere?
Sì, soprattutto d’estate che è il periodo in cui ho più tempo libero. Leggere mi aiuta a staccare da tutto e a immergermi in un argomento che mi interessa. Mi piace molto Oriana Fallaci di cui da giovane ho letto tutti i libri. Amo anche la poesia, Montale in particolare. Certe letture mi hanno dato una sensibilità che mi porto ancora dietro nella vita. 

Quanto è importante la disciplina nel tuo lavoro? 
Tantissimo. Il nostro lavoro è fatto di creatività ma anche di disciplina. Io devo condurre tutti i giorni un programma, e per questo mi occorre una mente lucida che è il risultato di una vita in cui cerco di mangiare bene e di avere abitudini sane. Questo non solo io, anche i miei colleghi conduttori più importanti sono tutti molto rigorosi. Cerco di trasmettere l’importanza delle regole anche a mia figlia, come gli orari in cui studiare, andare a dormire, in cui utilizzare il cellulare… per questo cerco di avere un dialogo continuo con lei. I ragazzi oggi sono sottoposti a tantissimi input e quindi cerco di farle capire quanto sia importante riuscire a raggiungere degli obiettivi da soli, in modo autonomo. 

Come ti è venuta questa passione per la televisione? 
Per caso. Quando ero appena ventenne, una mia amica giornalista, che lavorava in una tv privata lombarda, sapendo che avevo l’impegno di andare a chiacchierare con gli anziani in una casa di riposo, mi propose di realizzare dei documentari sulle loro vite. Ho cominciato così, e poi dopo anni di gavetta nelle televisioni private sono arrivata alla Rai dove ho iniziato con  un programma estivo, poi da lì la mia carriera è proseguita. L’anno prossimo festeggio 40 anni di Rai. 

Hai presentato Sanremo come co-conduttrice nella prima serata con Carlo Conti. Ti è venuta voglia di continuare?
È un’esperienza che ho vissuto altre volte e di cui sono molto fiera e che mi ha portato tanta fortuna. Se dovesse capitare in futuro perché no? Mai dire mai. Io non chiudo le porte a niente. 

Sei tu a scegliere i vestiti che indossi durante i programmi? 
Ho una costumista della Rai che mi aiuta a scegliere cosa indossare, però poi l’ultima parola è la mia. Nella vita di tutti i giorni sono molto sobria ma quando sono in televisione tiro fuori la mia parte femminile e anche più sfrontata: mi piacciono i lustrini e le paillettes. 

C’è qualche esperienza che non hai fatto in ambito televisivo e che vorresti provare? 
No. Io dico sempre che ho realizzato molto di più di quello che sognavo da ragazza di provincia. Ho già avuto tantissimo e alla mia età non chiedo di più. A me basta andare avanti così, facendo solo le cose che mi piacciono veramente. Non posso chiedere nient’altro alla vita, ho già avuto talmente tanto che sarebbe anche un po’ irrispettoso.

Che rapporto hai col tempo che passa? 
Mi piacerebbe fermarlo! Non esiste alternativa e cerco di conviverci nel modo migliore, di curarmi senza strafare perché poi non mi piace neanche essere la maschera di me stessa. Quindi, continuare ad essere una donna elegante, curata, che sa portare bene la propria età e comprende la propria evoluzione. Comunque per me l’età più bella per una donna è dai 40 ai 50 anni, se potessi scegliere andrei avanti e indietro in quel decennio.

06/05/2025