Mario Gerosa*
Poliziotte per fiction
L’evoluzione della figura femminile nelle fiction italiane dagli Anni ‘70 ai nostri giorni. Un percorso che narra i cambiamenti della società italiana attraverso le storie delle donne in divisa
Tutti hanno in mente Olivia Benson, l’intrepida detective newyorchese di Law & Order interpretata da Mariska Hargitay, un personaggio che negli anni è diventato un’icona televisiva. E cosa dire di Candice Renoir, vivace e brillante poliziotta in forza al commissariato di Sète, nel sud della Francia? Senza dimenticare, naturalmente Jodie Foster, il capo della Polizia della buia città di Ennis, in Alaska in True Detective 4.
In tutto il mondo le donne hanno grande successo nelle serie televisive poliziesche e stanno spodestando i tanti colleghi maschili dal loro primato. Una tendenza che ha inizio nel 1957 in America, con la serie Decoy, con protagonista Beverly Garland nel ruolo di una poliziotta di New York. Un ventennio dopo, nel 1975, negli USA spopolava la serie Police Woman, con Angie Dickinson, arrivata in Italia due anni dopo, col titolo Pepper Anderson-Agente speciale.
Da noi si comincia a parlare di donne poliziotto un po’ più tardi, dato che le donne sono state reclutate nella Polizia di Stato solo dal 1981. Prima c’era il prestigioso corpo di Polizia femminile, istituito nel 1961, che prevedeva incarichi specifici, come per esempio i reati contro la moralità pubblica e la tutela di donne e bambini.
Un primo accenno della presenza delle donne nelle serie poliziesche italiane si trova in Qui Squadra mobile (Programma Nazionale Rai, 1973-76), uno dei grandi successi firmati da Anton Giulio Majano, il re degli sceneggiati televisivi. Tra i componenti del commissariato romano, infatti, c’è anche Giovanna Nunziante, ispettrice della Polizia femminile, con il volto di Stefanella Giovannini: una presenza che testimonia anche a livello mediatico un’importante passo avanti nell’affermazione dei diritti delle donne.
Nel 1997 Rai 1 trasmette la prima serie di Linda e il brigadiere, con Claudia Koll (sostituita da Caterina Deregibus nella terza stagione) e Nino Manfredi come protagonisti. Lei è un commissario di Polizia che lavora a Roma, lui è suo padre, l’ex brigadiere Nino Fogliani, ora in pensione. Il pubblico gradisce molto questo genere di narrazioni e così prendono il via numerose altre fiction dove le donne sono sempre più al centro della storia.
Nella serie Lui & lei (Rai 1, 1998-99) Vittoria Belvedere è il commissario Giulia Pisano, che si occupa soprattutto di indagini legate a bambini e adolescenti. La fiction gioca sul doppio registro dei casi risolti brillantemente dalla poliziotta e della vita sentimentale di lei, che si confronta spesso con Claudio Romano, brillante avvocato (Enrico Mutti) con cui convola a nozze. Alcuni episodi sono girati da Elisabetta Lodoli.
Ne La squadra (Rai 3, 2000-2007), una delle serie più longeve della Rai (221 episodi), le donne poliziotto hanno sempre avuto un ruolo determinante, nei vari gradi della scala gerarchica. L’ispettore Elena Baroni, interpretata da Cecilia Dazzi, è uno dei personaggi che rimangono più impressi nella memoria, così come il commissario Regina Orlando, che deve il proprio carattere alla grinta di Gea Lionello e a Chiara Salerno, nel ruolo di Nicoletta Veneziani, capo della Scientifica. La fiction, girata a Napoli, con il commissariato Sant’Andrea come fulcro, vanta un cast ricco di altre donne dalla forte individualità, tra cui Michela Andreozzi (agente Giulia Spanò), Alessia Barela (ispettore Cecilia Esposito), Ilaria D’Elia (sovrintendente Laura Onorato), Anna Foglietta (agente scelto Anna De Luca).
Negli 84 episodi de La nuova squadra (Rai 3, 2008-11) si cambia contesto operativo e si passa al commissariato Spaccanapoli: qui