a cura di Susanna Carraro e Paola Madonna
Fiducia riconquistata
Francia
Nel 2015, pochi giorni dopo la serie di drammatici attentati jihadisti che avevano colpito la capitale, la popolazione francese si era riversata nelle strade, a suggellare l’unione dell’intera nazione. A Parigi, gendarmi e poliziotti avevano attraversato la folla radunata a Place de la Republique, fra applausi e grida di ringraziamento: accanto alle lunghe file di furgoni delle forze dell’ordine, i manifestanti avevano intonato La Marsigliese e un cittadino era persino uscito dal corteo per avvicinarsi a un poliziotto e baciarlo, sotto le luci delle telecamere: la Francia tutta esprimeva la propria gratitudine agli agenti uccisi dalla barbarie jihadista. Un tale entusiasmo nei confronti delle forze dell’ordine non si era mai visto e nel 2016, nonostante i posti a disposizione fossero alquanto limitati, erano stati 58mila i candidati presentatisi al concorso per entrare in polizia: più del doppio delle domande che generalmente venivano presentate ogni anno. Dopo questo picco di attrattiva, la crisi dei “gilet gialli” del 2018 ha cambiato le cose, generando un clima di collera e di forte rivendicazione sociale, con tensioni, violenze e molteplici scontri con le forze dell’ordine: un effetto negativo sull’immagine dell’Istituzione, soprattutto a causa della diffusione sui social network di video particolarmente violenti, che vedevano coinvolti agenti in divisa. Di fronte alla rabbia della popolazione espressa per oltre sessanta fine settiman