Mauro Valeri in collaborazione con la Direzione centrale della polizia criminale

I venticinque anni dell’Agenzia europea

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1. Introduzione

di Raffaele Grassi*

Quest’anno l’Agenzia Europol festeggia, dalla sua fondazione, un quarto di secolo di cruciale importanza nella cooperazione di polizia nell’Unione e non solo, tenuto conto degli innumerevoli accordi di partnenariato oggi vigenti.

Costituitasi già agli inizi degli anni ’90 come una piccola Unità europea antidroga, nel tempo Europol si è costantemente evoluto ed ingrandito fino ad arrivare all’attuale configurazione di un’Agenzia dell’Unione con oltre 1.700 unità e circa 300 ufficiali di collegamento che lavorano con un obiettivo condiviso: proteggere l’Europa dalla criminalità organizzata, dal terrorismo e, più in generale, da tutte le forme di illegalità che colpiscono un interesse comune oggetto di una politica unionale.

In uno scenario di riferimento in continuo sviluppo, con forme di criminalità sempre più capaci di impiegare per i propri fini le più evolute tecnologie e di infiltrarsi nei tessuti economici e sociali per trarne vantaggio, la storia di Europol è una storia di costante adattamento e trasformazione, tesa ad offrire agli Stati membri strumenti sempre più attagliati rispetto ad esigenze di natura operativa crescenti e mutevoli, alla quale l’Italia partecipa attivamente da sempre ed in prima linea, mettendo a disposizione il proprio elevato patrimonio di conoscenze e personale di polizia altamente qualificato e motivato.

Già dal 1996 è operativa in seno alla Direzione centrale della polizia criminale una Divisione dedicata denominata Unità nazionale Europol (Une), naturale interfaccia fra l’Agenzia e gli organi di polizia nazionali che, a tal fine, contempla al proprio interno un Ufficio di collegamento distaccato all’Aia, presso il quartier generale di Europol.

Posta in una posizione centrale nell’architettura di sicurezza europea, l’Agenzia offre una gamma unica di servizi di supporto: dalla facilitazione dello scambio informativo al contributo di analisi criminale (sia strategica che operativa), passando per strumenti tecnologici d’avanguardia e sostegno finanziario ad investigazioni in corso.

In questo quadro si innestano numerose brillanti attività di indagine condotte dalle nostre polizie, spesso sfruttando le enormi potenzialità di uno strumento estremamente performante: le cosiddette task force operative, meglio note come OTFs (Operational task forces), vale a dire gruppi temporanei di rappresentanti degli Stati membri e di Europol che, secondo un approccio multinazionale e multidisciplinare, coordinano le attività di intelligence ed investigative sulle attività criminali ed i membri di uno o più obiettivi di alto valore selezionati. 

Un’organizzazione giovane, ma che tanto ha già fatto come forza trainante europea, al fianco degli Stati Membri, dotandoli di strumenti più forti per proteggere i propri cittadini, mostrandosi costantemente al passo coi tempi, anche nel mutato assetto internazionale post-pandemico, che la vede coinvolta nel noto piano europeo di ripresa denominato NextGenerationEU definito come “un’opportunità unica per emergere più forti dalla pandemia, trasformare le nostre economie e società e realizzare un’Europa che funzioni per tutti”, che si è presto palesata anche come una “golosa” attrazione per la criminalità organizzata. Una nuova sfida per Europol, che lavora e continuerà ad essere costantemente a fianco dell’Unione per il benessere e la sicurezza dei suoi cittadini. 

*vice capo della Polizia direttore centrale della polizia criminale

2. Dai primi passi…

Sono passati 25 anni da quando, il 1° luglio 1999, l’Europol divenne operativo. Ripercorriamo alcune delle tappe più significative della sua storia.

1991
Il primo riferimento formale all’Europol è del Consiglio europeo di Lussemburgo che approva l’istituzione di un Ufficio centrale europeo per le indagini penali. Gli Stati membri convengono sulla cooperazione di polizia su questioni considerate di interesse comune (prevenzione e lotta al terrorismo, al traffico illecito di droga e ad altre gravi forme di criminalità internazionale), realizzata nel contesto di un sistema di scambio di informazioni a livello di Ue nell’ambito di un Ufficio europeo di polizia (Europol).

1992
Il 7 febbraio viene firmato a Maastricht il Trattato sull’Unione europea.

1993
L’Unità antidroga dell’Europol (Edu) è istituita tramite accordo ministeriale e, l’anno successivo, inizia le sue operazioni all’Aia per assistere le forze di polizia nazionali nelle indagini penali. Il suo mandato era limitato alla sola lotta al traffico di sostanze stupefacenti.

1995
Accordo sulla convenzione che istituisce Europol a norma dell’articolo K.3 del Trattato di Maastricht.

1999
L’Europol diventa pienamente operativo il 1°luglio in seguito alla ratifica e all’adozione, da parte di tutti gli Stati membri, degli atti giuridici previsti dalla Convenzione Europol. Il suo primo Direttore è il tedesco Jürgen Storbeck.

2001
Firma dei primi accordi di cooperazione con Paesi extra-Ue (Islanda e Norvegia) e, l’anno successivo, con gli Stati Uniti.

2009
Lancio dell’applicazione Siena (Secure information exchange network application), Rete per lo scambio sicuro di informazioni.

2010
Europol diventa un’Agenzia dell’Ue, rientrante nelle competenze dell’Unione europea in base al Trattato di Lisbona.

2011
Inaugurazione della nuova sede da parte della Regina dei Paesi Bassi, Beatrice. 

2013
Apertura del Centro europeo per la criminalità informatica (Ec3).

2015
Europol istituisce la task force “Fraternité” dopo l’attacco terroristico a Parigi di novembre; la task force continua il suo lavoro anche dopo un successivo attacco terroristico, a Bruxelles, operato pochi mesi dopo.

2016
L’11 maggio viene emanato il Regolamento Ue 2016/794 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto (Europol), intensificandone i suoi poteri per permettergli di contrastare efficacemente terrorismo, criminalità informatica e altre forme gravi di criminalità organizzata.

Creazione del Centro europeo per il contrasto al terrorismo (Ectc) e del Centro europeo per il contrasto al traffico di migranti (Emsc).

2019
I ministri della Giustizia e dell’Interno di tutti i Paesi dell’Ue danno mandato ad Europol di creare un Laboratorio per l’Innovazione per supportare le forze dell’ordine.

2020
Europol estende la sua azione globale poiché, per la prima volta, i suoi accordi con Paesi terzi superano quelli con gli Stati membri dell’Ue. 
Lancio del Centro europeo per i crimini finanziari ed economici (Efecc).

2022
Viene emanato il Regolamento Ue 2022/991 che modifica, in parte, quello nr.794 del 2016.
Nasce l’Unità di informatica forense, per potenziare il supporto agli Stati membri nell’elaborazione e nell’analisi delle prove digitali per le indagini di polizia.

2023
Viene introdotta la nuova funzione indipendente di monitoraggio e consulenza del “Funzionario per i diritti fondamentali”, per produrre rapporti e fornire consulenze sui diritti umani e fondamentali.

2024
Europol nomina il suo primo “Funzionario per l’intelligenza artificiale” per guidare l’adozione di tecnologie all’avanguardia, assicurandosi che siano in linea con la missione dell’Agenzia e con solide garanzie di protezione dei dati.

3. ad oggi

Supportare gli Stati membri dell’Unione europea nella prevenzione e nella lotta contro tutte le forme gravi di criminalità organizzata e internazionale, criminalità informatica e terrorismo: questo è l’obiettivo di Europol. Per raggiungerlo impiega 1.700 persone, che vengono da 54 Paesi, e ospita una rete di oltre 300 ufficiali di collegamento provenienti dagli Stati dell’Ue, da Paesi terzi e da Organizzazioni internazionali. La sua sede si trova a L’Aia, nei Paesi Bassi, in Eisenhowerlaan 73 e si sviluppa su più di 10mila m². Ciò che colpisce entrandovi è la grande quantità di luce che filtra all’interno delle 4 torri che la costituiscono. Il vetro è stato qui molto utilizzato e l’assenza di mura di cinta e recinzioni, pur essendo uno dei luoghi più sicuri d’Europa, contribuisce ad armonizzare l’edificio con quelli circostanti: ci troviamo nella “Zona internazionale”, situata nel cuore del centro cittadino e dove sono ospitate numerose Organizzazioni che si occupano di pace, giustizia e sicurezza. Al vertice di Europol è posto un direttore esecutivo, il cui mandato dura 4 anni (rinnovabile per ulteriori 4), nominato dal Consiglio dell’Unione europea. Il direttore, la belga Catherine De Bolle, è assistita da 3 vicedirettori, ognuno a capo di un dipartimento strategico: operazioni, direzione e risorse.

Europol, che dal 2010 è diventato l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto, supporta le forze dell’ordine nei diversi Stati membri dell’Ue sia dalla sua sede centrale all’Aia, sia in loco, cioè dove si svolgon

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13/12/2024