a cura di Mauro Valeri

In nome della Legge

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- CASSAZIONE PENALE -

Dei privati – Delitto di millantato credito – Abrogazione del disposto di cui all’art. 346, comma secondo, cp – Nuova fattispecie delittuosa di traffico di influenze illecite di cui all’art. 346 bis cp – Continuità normativa – Sussistenza – Esclusione – Condotte già integranti gli estremi dell’abolito delitto di millantato credito – Configurabilità del delitto di truffa – Sussistenza – Condizioni
Non sussiste continuità normativa tra il reato di millantato credito di cui all’art. 346, comma secondo, cp – abrogato dall’art. 1, comma 1, lett. s, della legge 9 gennaio 2019, n. 3 – e il reato di traffico di influenze illecite di cui all’art. 346 bis cp, come modificato dall’art. 1, comma 1, lett. t, della citata legge, e che le condotte, già integranti gli estremi dell’abolito reato di cui all’art. 346, comma secondo, cp, potevano, e tuttora possono, configurare gli estremi del reato di truffa (in passato astrattamente concorrente con quello di millantato credito corruttivo), purché siano formalmente contestati e accertati in fatto tutti gli elementi costitutivi della relativa diversa fattispecie incriminatrice.
(Sez. Unite – 15 maggio 2024 n. 19357)

Territoriale – Determinazione – Rinvio pregiudiziale alla Corte di Cassazione ex art. 24 bis cpp – Prospettazione, in sede di trattazione dinanzi al giudice di legittimità, di profili di incompetenza differenti rispetto a quelli già sollevati dinanzi al giudice di merito – Possibilità – Esclusione
La Seconda Sezione penale, in tema di rinvio pregiudiziale per la decisione sulla competenza territoriale ex art. 24 bis cpp, ha affermato che, in sede di trattazione dinanzi alla Corte di Cassazione, non è consentita alle parti la prospettazione di profili di incompetenza differenti rispetto a quelli già sollevati dinanzi al giudice di merito e formanti oggetto dell’ordinanza di rimessione della questione.
(Sez. II – 28 febbraio 2024 n. 8805)


- CORTE DI GIUSTIZIA UE -

Diritto alla riservatezza – Rinvio pregiudiziale – Trattamento dei dati personali – Regolamento (Ue) 2016/679 – Social network online – Condizioni generali di utilizzo relative ai contratti conclusi tra una piattaforma digitale e un utente – Pubblicità personalizzata – Principio della limitazione della finalità – Principio della minimizzazione dei dati – Trattamento di categorie particolari di dati personali – Dati relativi all’orientamento sessuale – Dati personali resi pubblici dall’interessato
La IV Sezione della Corte di Giustizia, con sentenza del 4 ottobre 2024, ha deciso sul rinvio pregiudiziale proposto dalla Corte suprema austriaca, in un procedimento volto ad ottenere tutela dei dati personali, asseritamente trattati in modo illecito da una società c

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13/12/2024