Susanna Carraro e Paola Madonna
Nessuno è padrone della strada
Francia
Dopo la morte di un ciclista, schiacciato da un automobilista che viaggiava a bordo di un Suv sulla pista ciclabile, a Parigi, la Federazione francese utenti della bicicletta ha promosso la campagna Stop alle violenze motorizzate, volta a raccogliere prove che attestino gli atti di violenza deliberata subìta dai ciclisti sulle strade. Nei soli primi due giorni sono arrivate oltre 800 testimonianze, a dimostrazione delle dimensioni del fenomeno. Le autorità pubbliche hanno iniziato a valutare il problema e associazioni di ciclisti sono state ricevute dal ministro dei Trasporti, che ha annunciato una “missione di lotta contro la violenza stradale”. Condividere le strade nelle aree urbane congestionate è spesso fonte di conflitto tra ciclisti, pedoni e automobilisti, e nessuno vuole perdere il monopolio della strada; nella stragrande maggioranza dei casi, sono le auto a uccidere. Secondo l’Osservatorio nazionale interministeriale della sicurezza stradale, nel 2023 sono stati uccisi 221 ciclisti in Francia, +18% rispetto al 2019, e 438 i pedoni deceduti, -10% rispetto al 2019. L’aumento del numero di vittime è in parte il corollario dell’accresciuto uso della bicicletta, incoraggiato dal Governo in un’ottica di tutela ambientale. Nel 2018 era stato lanciato un “Piano Biciclette”, con lo stanziamento di €1,25 Mrd tra il 2023 e il 2028 per incentivi all’acquisto, creazione d’infrastrutture, sostegno al settore economico, sensibilizzazione ed educazione. Il Piano prevede anche un’attenzione particolare ai bambini, perché apprendano quale comportamento tener