Valentina Pistillo
Obiettivo zero vittime
Ogni anno la polizia stradale celebra la giornata delle vittime di incidenti, non solo per ricordarle ma anche per contribuire al cambiamento delle abitudini negative sulla strada
Roel, 15 anni, travolto a Guidonia (RM) sulle strisce pedonali da un anziano alla guida; Luigi, 66 anni, morto nello scontro tra due auto in provincia di Latina; a Ravenna nell’arco di 24 ore quattro incidenti mortali. Giovani vite spezzate, famiglie dilaniate, storie processuali sempre uguali. In Italia le statistiche registrano ogni giorno 450 incidenti stradali, in media 8 morti e 615 feriti. Molti i pedoni coinvolti, così come aumentano le vittime fra i conducenti di monopattini e di biciclette. I dati emergono dal rapporto annuale 2023 di Aci Istat.
Per ricordare le vittime di questa strage silenziosa, il 14 novembre si terrà negli Studios di Cinecittà, a Roma, la giornata delle vittime della strada, un momento di ricordo e riflessione organizzato dalla polizia stradale, a cui partecipano studenti delle scuole primarie e secondarie e le associazioni delle vittime della strada. Istituito, per la prima volta nel 2005, dall’Onu, questo evento viene organizzato ogni anno a novembre. «Tale occasione – afferma Luciana Baron, a capo della I Divisione del Servizio polizia stradale, guidato dal neodirettore Santo Puccia – è preziosa per richiamare alla memoria chi ha perso la vita sulla strada e per ricordare che purtroppo l’incidente stradale è la principale causa di morte tra i giovani». È anche un’opportunità di riflessione più profonda sull’educazione stradale come cuore della prevenzione che riafferma la necessità di adottare comportamenti consapevoli. La polizia stradale è da oltre 25 anni impegnata in attività di prevenzione nelle scuole, dove porta la propria esperienza e dove viene ribadita costantemente l’importanza di mettere in atto comportamenti sicuri, basati sul rispetto delle regole e soprattutto sul rispetto di sé stessi e degli altri. Ciò anche anche attraverso esempi dolorosi di come condotte pericolose possano determinare gravi conseguenze per chi le mette in atto, ma anche per le persone che per una fatalità si trovano a subire, da innocenti, gravissime conseguenze. La Polizia di Stato profonde impegno e dedizione nell’organizzazione della giornata delle vittime, coinvolgendo le articolazioni periferiche della polizia stradale (i Compartimenti) e anche stabilendo un contatto diretto e una sinergia con i familiari e con le associazioni delle vittime. Mamme, papà, fratelli e sorelle che hanno perso una persona cara, dopo aver attraversato un lungo periodo di dolore, decidono di dedicare le proprie energie per impedire il ripetersi degli avvenimenti che li hanno devastati, facendo leva su enormi capacità di resilienza e mettendo in campo straordinarie risorse personali per raccontare quello che è accaduto. È il caso di Stefano Guarnieri, nominato“poliziotto ad honorem”a Caivano, durante la cerimonia di San Michele Arcangelo (vedi numero di ottobre 2024 di Poliziamoderna) e fondatore dell’Associazione Lorenzo Guarnieri, nata in memoria del figlio (vedi foto in alto), morto a soli 17 anni in un incidente