La casa della cybersecurity

Roma. Si trova nella zona Marconi della Capitale la nuova sede del Centro operativo di sicurezza cibernetica (Cosc), all’interno di un palazzo di proprietà di Poste italiane. Il centro, inaugurato lo scorso 26 settembre con il taglio del nastro da parte del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, è stato intitolato alla memoria di Rolando Lanari e Giuseppe Scravaglieri, poliziotti uccisi nel 1987 dalle BR a Roma, mentre erano di scorta un furgone portavalori. Alla cerimonia inaugurale era presente anche Pasquale Parente, sopravvissuto all’attentato e ricordato nell’intervento del capo della Polizia Vittorio Pisani che ha sottolineato come, a seguito di quella tragedia, fu presa la decisione di creare un reparto scorte presso la polizia postale che all’epoca aveva la funzione di presidio degli uffici postali. A conclusione della cerimonia, un momento particolarmente emozionante è stata l’esibizione organizzata dall’associazione Arte nel cuore: le voci vibranti dei ragazzi hanno risuonato nel cortile antistante la nuova sede, raggiungendo il pubblico che assisteva, non solo seduto frontalmente, ma anche affacciato dai balconi. Un piccolo concerto della Banda musicale ha completato quella magia che solo la musica è in grado di creare. 

Un laboratorio per la vita operativa  
Roma. Esiste dal 2003 ed è un Centro polifunzionale di importanza strategica. Parliamo della Scuola tecnica di Spinaceto, una vera e propria palestra di operatività dove la “parte del leone” la fanno la formazione e i corsi di 2° livello: tecniche operative, difesa personale e per operatori Uopi (Unità operative di primo intervento), nella struttura coesistono poi anche il Gruppo sportivo Fiamme oro e il Nocs. Direttore da circa un anno è il dirigente superiore Saverio Urso, che spiega come questo complesso offra opportunità di simulazioni di ambienti nei quali i poliziotti si trovano a operare nella realtà. Un fiore all’occhiello nel panorama italiano, con strutture ad hoc per l’addestramento, come la “città fantasma”, dove vengono rappresentate tipologie di strutture urbane di varie dimensioni; o la shooting house, che riproduce appartamenti, corridoi con camere di albergo e interni di aerei, «in questo modo è possibile fornire un addestramento specifico utilizzando l’arma – spiega il direttore – inoltre il poligono di tiro misura 200 metri e consente l’ingresso di vetture che durante le esercitazioni a fuoco vengono utilizzate come riparo balistico. Per l’addestramento delle Uopi abbiamo poi una pista per la guida veloce che permette di tenere corsi non ordinari: esiste anche un progetto di ampliamento per aumentarne ulteriormente le potenzialità». Il Centro di Spinaceto è un’istituzione nazionale per le tecniche operative: qui si tengono corsi di formazione e di aggiornamento dove gli istruttori addestrati, (anche quelli di difesa personale) sono poi incaricati di andare sul territorio a formare gli operatori, altri lavorano invece negli istituti di polizia per la formazione di base. Gli istruttori formati non perdono mai il contatto con quelli del Centro – aiuta in questo il basso numero di frequentanti, considerato l’alto livello di specializzazione dell’Istituto e la particolare attenzione che richiedono le esercitazioni – grazie al feedback continuo le criticità riscontrate sul territorio vengono in questa sede studiate ed elaborate per produrre adeguamenti alle tecniche in uso o addirittura innovazioni: «Un esempio sono le fasce in velcro, ideate qui per l’impossibilità, in alcune situazioni, di usare le manette, e attualmente stiamo lavorando sulle tecniche del gregario dell’operatore taser: la nuova procedura viene sottoposta al giudizio dell’Ispettorato scuole e valutata da un’apposita commissione prima di diventare patrimonio operativo». Ad agevolare l’attività di Saverio Urso come direttore della Scuola è la sua esperienza pregressa al Reparto volo, dove l’addestramento è elevatissimo e continuo: «Ho sempre percepito l’idea che la formazione non debba essere solo inizi