a cura di Cristina Di Lucente
L’eredità di Boris Giuliano
Lo scorso 23 luglio la Scuola superiore di polizia ha ricevuto la visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’intitolazione del Centro studi internazionali alla memoria di Boris Giuliano, dirigente di polizia e Medaglia d’oro al Valor civile, proprio a pochi giorni dal 45° anniversario dell’uccisione. I familiari hanno scoperto la targa commemorativa e il busto a lui dedicati alla presenza delle autorità – oltre al Presidente, il vicepremier Antonio Tajani, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e Vittorio Pisani, capo della Polizia. Successivamente, all’interno dell’aula Parisi si è svolta una tavola rotonda per ricordare il lungimirante dirigente della Squadra mobile palermitana, il primo ad essere stato ucciso da Cosa Nostra: il ricordo personale è stato affidato alle parole del figlio Alessandro, mentre la sua figura di investigatore è stata tratteggiata da Vittorio Pisani: «I rapporti di Boris Giuliano hanno segnato l’inizio della lotta alla mafia; il suo lavoro meticoloso è stato svolto con un metodo ricostruttivo-indiziario che non aveva imparato da nessuno e che ha lasciato a noi in eredità». Dopo aver sottolineato la visio ne internazionale di Giuliano che aveva ricostruito i legami tra la mafia siciliana e la corrispondente organizzazione americana, Pisani ha ringraziato il presidente Mattarella sottolineando quanto la relativa partecipazione conferisse sacralità alla figura di Boris Giuliano e al valore formativo per i futuri giovani colleghi. Alla cerimonia hanno infatti preso parte i commissari del 112° corso, accompagnati dal direttore della Scuola Anna Maria Di Paolo e nell’occasione è stato inaugurato anche il Boris Giuliano Lab, un progetto che affronta in modo multidisciplinare il tema della criminalità organizzata.
Ispettori d’eccellenza
Nettuno (RM). È una vera cittadella la Scuola di Nettuno: 4 palazzine con la capienza di circa mille persone, la piazza d’armi cuore delle attività addestrative e dei momenti istituzionali importanti come alzabandiera e attività addestrative, impianti sportivi che consentono di ospitare il Centro nazionale del Gruppo sportivo Fiamme oro per il taekwondo e le Sezioni giovanili per il pugilato e la piscina olimpionica recentemente riaperta anche per ospitare la Sezione giovanile nuoto del Gruppo. Nata come caserma di artiglieria del Regio Esercito, è stata acquisita nel 1946 dal ministero dell’Interno diventando Istituto per sovrintendenti e di perfezionamento per ispettori, fino ad assumere l’attuale denominazione di Ipi (Istituto per ispettori) con lo scopo istituzionale di formare, aggiornare e specializzare i poliziotti appartenenti a questo ruolo, compresi i tecnici. Da diversi mesi ha assunto la direzione della Scuola Lorena Di Felice, dirigente con una variegata esperienza professionale, in particolare nell’ambito degli Istituti di formazione: «Lo scopo dei nostri corsi è quello di trasformare le persone provenienti dalla vita civile in veri poliziotti con un riferimento di valori condivisi, oltre a fornire i “mattoni “ della professione: per fare in modo che i valori democratici vengano rispettati è necessario, alla base, un forte senso di responsabilità nei confronti del cittadino, una certa coscienza che deve essere formata». Già dal suo arrivo il direttore ha “ereditato” un corso Avi (Allievo vice ispettore): «Si tratta di una nuova formula che prevede un piccolo percorso universitario della durata di 18 mesi avente come università di riferimento La Sapienza di Roma, che affianca quello professionale ed è basato su materie che rappresentano i cardini della nostra attività: criminologia, procedura penale, diritto amministrativo e diritto penale». E proprio all’insegna dell’innovazione e del cambiamento Lorena Di Felice h