Susanna Carraro e Paola Madonna
Un braccialetto… prezioso!
Spagna
Si va sempre più diffondendo una sensazione di insicurezza fra i giovani che frequentano discoteche o altri locali di divertimento, consapevoli di essere particolarmente esposti a dei rischi. Per aiutarli a vivere con spensieratezza questi momenti di svago, un imprenditore spagnolo ha ideato un dispositivo di facile uso: un braccialetto in grado di rilevare la presenza di sostanze stupefacenti disciolte in una bevanda, pratica messa in atto da persone prive di scrupoli nota come “spiking”, spesso ai danni delle ragazze. L’idea gli è venuta ricordando un’esperienza vissuta personalmente a 16 anni quando, entrato in contatto con un gruppo di ragazzi che non aveva mai visto prima, aveva bevuto con loro un aperitivo e dopo alcune ore si era risvegliato sotto la pensilina di un autobus: da solo e derubato del portafogli, non sapeva dove fosse né cosa fosse successo, in uno stato di smarrimento tale da farlo cadere in una profonda crisi d’ansia. Un’esperienza che lo aveva segnato e che potrebbe accadere a chiunque, dichiara oggi Abel Lafuente, direttore di Aglaya creativos consultoría, che ha progettato il dispositivo. Ha individuato nel Regno Unito un laboratorio con la tecnologia necessaria per realizzarlo e ora ne propone due diversi tipi – “standard”, in vendita a €3,7 e “premium”, €5 – ideati per ridurre il numero di vittime da sottomissione chimica: il primo rileva ghb e ketamina, mentre il secondo riesce a identificare un maggior numero di sostanze stupefacenti. In fibre di polietilene ad alta densità, il braccialetto non si strappa facilmente, è impermeabil