di Gabriella Lo Feudo*
Cibi sicuri, rischiosi e proibiti
Sono in aumento le patologie alimentari legate ad allergie e intolleranze. Per evitare disagi, prima di mangiare diamo uno sguardo attento alle etichette
Gli alimenti in cui è evidente in etichetta la presenza di una sostanza allergizzante o, ancor di più, quelli che presentano il claim “gluten free” costituiscono un tassello importante per un percorso di inclusività e di accessibilità anche nei confronti di una pratica semplice, di ogni giorno, come fare la spesa. Se queste informazioni fossero anche apposte con il linguaggio braille sarebbe tutto ancora più etico.
Soffrire di patologie alimentari legate ad allergie, intolleranze o a vere e proprie difficoltà legate a problematiche di carattere genetico è molto frequente e questo crea dei veri disagi nel fare la spesa e nel seguire un’alimentazione giornaliera senza correre il rischio di stare male, alcune volte anche in maniera molto severa.
La Commissione europea, ritenendo ormai fondamentale e indispensabile fornire un’informazione puntuale al consumatore, ha emanato regolamenti importanti in materia di etichettatura alimentare.
Nel Regolamento Ue n. 1169/2011, non solo all’art. 9 è precisata l’obbligatorietà dell’evidenza in etichetta della sostanza allergizzante, ma è stato inserito un elenco (vedi box) proprio per consentire ai consumatori di comprendere quali sostanze siano considerate “pericolose per i soggetti allergici” e per permettere, quindi, di individuare se i prodotti che stanno acquistando o che stanno scegliendo al ristorante contengano sostanze che potrebbero causare, a chi è predisposto, manifestazioni pericolose per la salute. Si tratta di un elenco non esaustivo ma che rappresenta già certamente un traguardo per la tutela di soggetti i quali,