Antonella Fabiani
Sulle note della Fanfara
Le sue esibizioni sono accolte con successo dal pubblico nelle piazze e nei teatri grazie allo spirito di squadra che la anima
Sono travolgenti il fermento e l’energia che arrivano dalla sala musica della Fanfara della Polizia di Stato: un vociare di attività mescolato al suono degli strumenti pronti per essere intonati. Presto sul podio salirà il direttore e gli orchestrali, disposti ciascuno nella propria posizione, inizieranno le prove in vista delle prossime esibizioni. Sono 50, come da regolamento, i musicisti che compongono l’organico con strumenti a fiato e a percussione. A parlare di questa formazione il direttore Massimiliano Profili da poco più di un anno incaricato di dirigerla: «Ho avuto un’accoglienza calorosa da parte di tutti – osserva il M° Profili – e la loro fiducia mi ha permesso di creare una squadra vincente». E i risultati sono tangibili: ovunque si esibisca, nelle piazze, nei teatri, nelle scuole o per eventi istituzionali la Fanfara riscuote un grande successo di pubblico.
Qualche cenno alla sua storia ci porta alla fine degli Anni ’80, quando la nascente Fanfara della Polizia di Stato si esibiva prevalentemente a cavallo, fino a quando nel 2004, con il riordino delle Direzioni centrali, è stata istituita come complesso musicale appiedato, con l’ inserimento di strumenti ad ancia ed ampliandone la sezione ritmica.
Le sezioni strumentali che la compongono sono ance, ottoni, percussioni oltre al basso elettrico che completa l’organico conferendo quel tocco di modernità. Una modernità ricercata anche nella scelta del repertorio molto variegato per soddisfare il gusto di tutti gli ascoltatori poiché l’obiettivo è quello di avvicinare le persone ai valori della Polizia di Stato, stando “vicino alla gente” e attuando il concetto di polizia di prossimità: «La Fanfara esegue diversi generi – spiega il direttore – dalla musica originale per orchestra di fiati alle trascrizioni di musica leggera, classica, da film, senza tralasciare la tradizione delle marce sinfoniche e militari. Generalmente suoniamo nelle piazze e questo ci garantisce un pubblico diversificato e rispetto a quello dei teatri intenzionato a seguire prevalentemente un determinato genere».
In particolare nelle piazze la Fanfara incontra un pubblico molto vario di ascoltatori, tra questi sono soprattutto i giovani a gradire i brani che vanno per la maggiore: non a caso gli arrangiamenti realizzati dal M°Profili di due canzoni del Festival di Sanremo (Sinceramente della cantante Annalisa e Un ragazzo e una ragazza de The Kolors) sono accolti con grande entusiasmo; in altri contesti, invece, si predilige un repertorio di musica sinfonica o operistica.
Tra le attività svolte dalla Fanfara anche quella più propriamente didattica delle lezioni concerto: un modo per avvicinare i ragazzi delle scuole ai valori della legalità e della sicurezza attraverso la musica. «Recentemente nell’ambito del progetto CodyTrip e in occasione dei 100 anni dell’istituzione del Consiglio nazionale delle ricerche, ci siamo collegati in streaming con oltre cento scuole d’Italia e ho potuto parlare della nostra formazione e del funzionamento degli strumenti spesso sconosciuti ai ragazzi che in genere studiano il pianoforte, la chitarra e il basso elettrico o la batteria. Chissà magari qualcuno di loro potrà scegliere di fare questa professione in futuro».
I musicisti della Fanfara si esibiscono indossando l’uniforme della Polizia di Stato, un elemento fortemente connotativo dell’Istituzione cui appartengono che, insieme al linguaggio universale della musica, creano una sintesi di valori e creatività: «Due elementi che entrano in simbiosi e arrivano al cuore della gente – prosegue Profili – Un altro modo che ha la Polizia di Stato di “essercisempre” tra la gente, nella società».
Ci congediamo e lasciamo il maestro a dirigere le prove. Il calendario dei concerti è ricco e tutti saranno preparati con cura e nel dettaglio per offrire al pubblico esecuzioni di qualità, come è accaduto anche in occasione del concerto a Santa Severa sul Lungomare Pyrgi lo scorso agosto, in cui sul palco il cantante Tony Renis ha paragonato la Fanfara a “un’orchestra vera”.
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I musicisti e i loro strumenti
Massimiliano Profili
Maestro Direttore
Alessandro Antonini Mazziere
Leonardo Viola Vice Direttore e Ottavino
Massimo Marini Flauto
Maurizio Arci Flauto
Marco Taratufolo Clarinetto Piccolo Mib
Paolo Giordani Clarinetto
Antonio Marocco Clarinetto
Gaetano Pio Mele Clarinetto
Giuseppe Muscogiuri Clarinetto
Luisa Tiberia Clarinetto
Damiano Mangino Clarinetto
Luigi Gravili Clarinetto
Uberto Mazzoncini Clarinetto Basso
Massimiliano Cantoni Fagotto
Roberto Tartaglia Sax Baritono
Mario Tufanisco Sax Tenore
Giovanni Tatti Sax Tenore
Giuseppe Riccardi Sax Contralto
Cesare Paganetti Corno
Giuseppe Arcodia Corno
Davide Cicerello Corno
Leonardo Pasqualone Corno
Duilio Fanelli Tromba
Riccardo Cianfarini Tromba
Marco Greco Tromba
Daniele Capparozza Tromba
Daniele Fornaro Tromba
Ivan Chiucchiolo Tromba
Moreno Pentuzzi Flicorno Soprano
Giovanni Aloisi Flicorno Soprano
Gennaro Di Rubba Flicorno Soprano
Paolo Calabrese Trombone
Tommaso Di Rollo Trombone
Marco Gagliano Trombone Basso
Luca Scirocco Trombone
Danilo Ilari Euphonium
Eugenio Rubeo Euphonium
Angelo D’Addurno Euphonium
Ivano Chialastri Tuba
Antonello Ilardi Tuba
Ulrico Palazzoli Tuba
Francesco Germinara Tuba
Edgard Sorrentino Basso Elettrico
Fabio Balducci Percussione
Carmela De Stefano Percussione
Vincenzo Tommaselli Percussione
Valerio Caci Percussione
Andrea Florio Percussione
Pierluigi Zago Percussione
Antonio Caputo Percussione