Annalisa Bucchieri
Polizia a colori
Un numero pieno di colori, questo di maggio. A partire dalla copertina che dedichiamo all’elicottero AW139, un bimotore multiruolo, che si staglia sul mare dalle mille sfumature verdeazzurre della Sardegna nei pressi della costa di San Giovanni Sinis. Si tratta di una macchina performante di ultima generazione in dotazione al VII Reparto volo della Polizia di Stato, realtà operativa incastonata nell’Oristanese, di dimensioni ridotte ma di grande importanza strategica per la sua attività di monitoraggio che copre l’intera isola. Insieme a Poliziamoderna, a raccontare il lavoro di sicurezza svolto dall’alto da questo gruppo di esperti della navigazione aerea, l’obiettivo di un maestro della fotografia zenitale, Massimo Sestini, autore tra l’altro di due calendari della Polizia di Stato, 2015 e 2024.
Il colore campeggia per la prima volta sulla copertina di Poliziamoderna dell’ottobre 1955 dedicata alla medaglia alla Bandiera per l’Anniversario della fondazione dell’Istituzione. Sprazzi di ritocchi cromatici a mano anche per qualcuna delle foto interne agli articoli che testimoniarono la cerimonia. Fino ad allora Polizia Moderna era stata stampata in bianco e nero. Questo momento viene commentato con affettuose parole da Bruno Vespa nella apertura “Come eravamo” dedicata ai 75 ° della nostra rivista.
I colori istituzionali bianco e azzurro, il cremisi, l’oro dello stemma araldico invadono le strade per la Festa della Polizia dello scorso 10 aprile, il 172° compleanno, e si mischiano a quelli di una folla variopinta che in tutte le città d’Italia è scesa in piazza per partecipare alle celebrazioni. Lo testimoniano nelle pagine dello Speciale di questo numero, più che le parole, le immagini scattate a Piazza del Popolo, Trinità dei Monti e Galleria Sordi a Roma, dove per diversi giorni stand, esibizioni sportive e delle specialità, esperienze al simulatore di volo e in arrampicata fornite dai nostri esperti ai cittadini curiosi, concerti e mostre e perfino check up medici hanno rappresentato un momento di vicinanza sereno, divertito, empatico tra la polizia e la gente. Su tutto campeggia il tricolore della bandiera italiana srotolata in maniera acrobatica dagli operatori del Nocs che si sono calati dalla balconata del Pincio capitolino e nello stesso momento formata gioiosamente dalle magliettine dei bambini radunatisi davanti allo schieramento per cantare insieme l’Inno di Mameli. Tanti colori in armonia che ci dicono quanto siamo uniti, pure nella nostra unicità e diversità.