Chiara Distratis e Cristiano Morabito

Di nuovo tra la gente

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Piazza del Popolo a Roma torna a essere il palcoscenico delle celebrazioni della Fondazione della Polizia di Stato che, con un bagno di folla, ha celebrato il 172° Anniversario

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Ricordiamolo bene questo 10 aprile 2024: una data che resterà tra quelle importanti per la nostra Istituzione. Non solo uno tra i 172 compleanni, ma una data che ha segnato un momento importante nel rapporto tra la Polizia di Stato e i cittadini: il ritorno in piazza, tra la gente, dopo ben 12 anni in cui le celebrazioni per l’Anniversario si erano svolte in una forma più “privata”, tra le mura di una caserma o in location come la terrazza del Pincio, a Roma, ma limitate alla sola cerimonia ufficiale. Fulcro delle celebrazioni di quest’anno, oltre all’assegnazione della medaglia alla Bandiera per i successi e il lavoro di inclusione e educazione alla legalità svolto sul territorio dai Gruppi sportivi Fiamme oro, l’ordinaria, ma “straordinaria”, operatività che caratterizza il lavoro quotidiano dei poliziotti con le premiazioni e le medaglie a chi si è distinto in operazioni, senza dimenticare la memoria di chi ha perso la vita svolgendo il proprio lavoro.

Tornando tra la gente la Polizia di Stato ha voluto lanciare un messaggio importante, non scritto, in un momento storico particolare in cui la situazione geopolitica e gli allarmi terrorismo tutto avrebbero consigliato, tranne un vero e proprio bagno di folla di tre giorni. E invece, per far sentire la propria vicinanza alla popolazione, la Polizia di Stato ha fortemente voluto essere presente tra la gente, tra tutte quelle persone che, dal 12 al 14 aprile, hanno letteralmente invaso i due emicicli di piazza del Popolo a Roma, incuriosite dalle tante attività che la polizia svolge, ma anche per sentirsi più sicure e percepire la presenza e la vicinanza di un’Istituzione. #essercisempre, il claim-hashtag usato da qualche anno dalla polizia, stavolta è tornato a far coppia con quello del passato, #viciniallagente.Ed è proprio questa la vicinanza che la persone hanno potuto percepire e “toccare con mano”, tra gli stand delle varie Specialità, assistendo alle esibizioni di Fiamme oro, cinofili e artificieri, piuttosto che salendo sull’elicottero del Reparto volo, improvvisandosi piloti nel simulatore, o anche semplicemente assistendo al concerto della Banda, ai convegni nella “pagoda”. Non solo piazza del Popolo ma anche altri luoghi della Capitale hanno ospitato le donne e gli uomini in uniforme: la Galleria Alberto Sordi è stata la casa condivisa tra Poliziamoderna e il suo Commissario Mascherpa e i mezzi che hanno fatto la storia della polizia. Inoltre è stato possibile ammirare le creazioni dei maestri infioratori di Genzano (Roma) che hanno adornato non solo piazza del Popolo, ma anche piazza di Spagna e la “casa” della polizia: piazza del Viminale.

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La cerimonia
Dopo l’arrivo dei Reparti su piazza del Popolo, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, accompagnato dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e dal capo della Polizia, Vittorio Pisani, ha passato in rassegna lo schieramento. La cerimonia è stata aperta con la lettura del messaggio del presidente della Repubblica, che ha voluto ringraziare la Polizia di Stato per come «nell’accompagnare la vita democratica del Paese, contribuisce a porre le indispensabili premesse per il pieno esercizio delle libertà costituzionali, in un contesto in cui legalità, coesione sociale, tutela dei diritti e della dignità delle persone contro ogni sopruso, intimidazione o prevaricazione, costituiscono l’orizzonte del suo impegno». Subito dopo è stata la volta del capo della Polizia che, dopo aver ricordato le vittime dell’esplosione alla centrale idroelettrica al lago di Suviana (Bologna) e i due carabinieri morti in servizio, ha sottolineato: «Adempiremo ai nostri doveri con disciplina e senso di responsabilità, nel rispetto costante delle libertà democratiche che i nostri padri costituenti ci hanno donato. Questo è l’impegno che, in continuità con chi ci ha preceduto, noi continueremo ad assolvere, nella consapevolezza che se non saremo in grado di guadagnarci con autorevolezza il rispetto della società civile non potremmo mai essere in grado di garantirne la sicurezza». Infine, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: «Nella distribuzione delle responsabilità che ognuno di noi è chiamato ad assolvere per mezzo del proprio lavoro, a voi è toccato uno dei compiti più impegnativi: quello di promuovere e tutelare il rispetto delle regole condivise sulle quali radicare il nostro progetto di cittadinanza. Nel corpo “civile” della Polizia di Stato si riassume infatti il patto della nostra convivenza: quel delicato equilibrio tra autorità e libertà su cui si regge la coesione sociale, nella certezza che non ci può essere l’una senza l’altra. È nella vostra altissima missione che si realizza il sentimento di fedeltà alla Repubblica, perché ogni giorno il vostro lavoro testimonia l’affezione alle persone, che della Repubblica sono la materia viva e la ragion d’esistere».

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Medaglia d’oro alla Bandiera della Polizia di Stato
Quest’anno è andata alle donne e agli uomini delle Fiamme oro, i Gruppi sportivi della Polizia di Stato che, grazie a coraggio, agonismo, spirito di sacrificio, professionalità e profonda dedizione, non solo attraverso la pratica sportiva, ma anche a iniziative di prossimità, diffondono dal 1954 i valori della legalità e del rispetto delle regole, favorendo l’inclusione sociale e consolidando il principio di integrazione tra le componenti istituzionali e la cittadinanza. Grazie ai brillanti successi ottenuti nel corso degli anni hanno contribuito alla promozione dello sport per il benessere psicofisico e per lo sviluppo sociale della collettività.

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Il sacrificio di Paolo Diano
È stata conferita la Medaglia d’oro, al Merito civile alla memoria alla guardia di pubblica sicurezza Paolo Diano. Originario della Calabria si è arruolato a soli 19 anni e da subito si è distinto per il suo spirito di servizio: inviato in Friuli a seguito del sisma del 1976, ha ricevuto un attestato di benemerenza per l’opera prestata a favore della popolazione colpita dalla grave catastrofe. Il 20 luglio del 1981. Durante un’attività mirata a prevenire la commissione di reati, Paolo si era fermato sulla corsia d’emergenza della tangenziale di Bologna per controllare un’auto sospetta, mentre risaliva in auto veniva travolto da un camion che lo trascinava per oltre 20 metri ferendolo gravemente. Morì tre settimane dopo, il 10 agosto 1981, lasciando la moglie, in attesa di una figlia: «Quando successe l’incidente ero incinta di due mesi e mezzo – ricorda la signora Antonietta – mio marito Paolo è sempre stato cosciente e il suo unico pensiero era la mia salute e quella del figlio che portavo in grembo. Dopo la sua morte sono tornata a casa, a Lamezia Terme, dove è nata Paola e da allora ho dedicato la mia vita a crescerla nel ricordo di suo padre». Ed è stata proprio Paola, oggi assistente tecnico della Polizia di Stato a ritirare la medaglia durante la cerimonia: «Per parecchio tempo sono stata arrabbiata con la polizia che si era portata via mio padre e aveva distrutto la mia famiglia, poi ho capito che indossare l’uniforme sarebbe stato un modo per ricordarlo e quindi proprio per questo ho deciso di arruolarmi. Queste, per me e la mia famiglia, sono giornate molto emozionanti: il riconoscimento del suo sacrificio».

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Tra le fiamme
Medaglia d’oro al Valor civile al vice sovrintendente Marco Marras e Medaglia di bronzo al Valor civile al vice ispettore Loris Tola. 
Evidenziando eccezionali qualità professionali e operative intervenivano per sventare un attentato incendiario ai danni del titolare di un bar, il 24 settembre 2021 in Sardegna in provincia di Cagliari, ad Assemini.
Incuranti del pericolo, prestavano soccorso all’attentatore che, smascherato, dopo essersi ricoperto il corpo con del liquido infiammabile si dava fuoco. Nel tentativo di bloccare l’uomo, Marco Marras veniva travolto da una violenta fiammata, a causa della quale riportava gravi ustioni, mentre Loris Tola, resosi conto del pericolo corso dal suo collega, gli prestava soccorso immediatamente, riuscendo a salvargli la vita.

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Il coraggio di rischiare la propria vita

Medaglia di bronzo al Merito civile e promozione per merito straordinario conferita al sostituto commissario coordinatore in quiescenza Paolo Iovino, all’ispettore Claudio Matera, al vice ispettore Giuseppe Menna, al sovrintendente Enrico Mancuso, al vice sovrintendente Basilio Chierchia del commissariato San Giuseppe Vesuviano (NA). 
Il 5 maggio del 2020 a Ottaviano, in provincia di Napoli, i cinque poliziotti si distinguevano in una difficile attività di soccorso che ha permesso di condurre in salvo alcuni operai in occasione di una devastante esplosione avvenuta presso uno stabilimento industriale; nella circostanza, senza curarsi del rischio che si verificassero ulteriori deflagrazioni e il crollo dello stabile, nonostante le fiamme e i detriti riuscivano ad entrare nell’area industriale e conducevano in salvo alcuni operai feriti e rimasti bloccati all’interno della struttura, costruendo due barelle di fortuna con dei pallet in legno presenti sul posto. 

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Caccia al latitante
Promozione per merito straordinario conferita al commissario in quiescenza Vincenzo Paolo Putortì, all’ispettore capo Antonio Pontari, al vice ispettore Davide Cuzzupi, al sovrintendente Cuono Aiardo, all’assistente Samuela Currò della questura di Reggio Calabria. 
Evidenziando straordinarie capacità professionali e intuito investigativo, si distinguevano nelle complesse indagini, di rilievo transnazionale che consentivano l’individuazione, la cattura e l’arresto, il 14 maggio del 2021 in Spagna, di un latitante già condannato in primo grado a vent’anni di reclusione per aver partecipato, con ruolo apicale, a un’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e anche destinatario di due ordinanze di custodia cautelare in carcere, nonché di un decreto di sequestro preventivo. 

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Vittoria contro un crimine odioso
Promozione per merito straordinario conferita all’ispettore Liberto Bassi, al vice sovrintendente Giovanni Marcellino, all’assistente capo Ester Lo Feudo e all’assistente Riccardo Cinus, del Centro operativo per la sicurezza cibernetica lombardia. 
Introducendosi in una rete di pedofili e conquistando la loro fiducia riuscendo a raccogliere numerosi e importanti elementi d’accusa, i poliziotti del Cosc dimostravano eccezionali capacità professionali e straordinaria determinazione operativa. Un’attività di polizia giudiziaria in ambito internazionale finalizzata al contrasto della pedopornografia online, che si concludeva il 21 giugno del 2021, con l’arresto di diciassette persone, colte in flagranza di reato per detenzione di ingenti quantità di materiale pedopornografico. Durante l’operazione, venivano sequestrati supporti di memoria fisici e cloud per svariati centinaia di terabyte, con la conseguente iscrizione di 81 persone nel registro degli indagati.

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Cambio della guardia
A chiusura delle Celebrazioni del 10 aprile, l’ormai consueto appuntamento sul piazzale antistante il palazzo del Quirinale. Qui, i poliziotti con l’uniforme storica del Reparto a cavallo, accompagnati dalle note della Banda musicale in formazione ridotta (44 elementi), hanno dato vita alla cerimonia tanto antica, quanto suggestiva, del cambio della guardia alla dimora del presidente della Repubblica. Attraverso movimenti codificati e formule storiche, i poliziotti hanno sollevato dal loro compito, per 24 ore, la “guardia smontante” dell’Aeronautica militare. Tanta la gente, soprattutto stranieri meravigliati, che si è assiepata alle transenne per ammirare la cerimonia e assistere, in chiusura, a un mini concerto offerto dalla Banda che, tra i vari brani, ha allietato i presenti con una compilation di colonne sonore di film.

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Un sigillo per celebrare
Al termine della cerimonia, e come prima attività durante la rassegna da parte delle autorità del Villaggio della legalità, il direttore generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e il capo della Polizia, Vittorio Pisani, hanno proceduto insieme all’annullo filatelico della cartolina celebrativa del 172° anniversario della fondazione della Polizia di Stato, creata dal poliziotto-artista Matteo Plini.

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Il Villaggio della legalità
Migliaia le persone che, durante la tre giorni di apertura al pubblico di Piazza del Popolo, hanno potuto “toccare con mano” le diverse realtà che compongono la nostra Istituzione: passeggiando tra i vari stand allestiti in uno dei due emicicli della piazza, la gente ha assistito e partecipato in prima persona, alle attività proposte dalle Specialità della Polizia di Stato. Dall’esibizione dei Cinofili, alla ricerca di droga ed esplosivi, e degli Artificieri, che hanno simulato il disinnescamento di un ordigno, alla polizia della montagna e alle Fiamme oro che hanno permesso a tanti ragazzi, e non solo, di provare l’arrampicata in parete e di cimentarsi in alcune arti marziali e affondi di scherma insieme ai campioni dei Gruppi sportivi. Particolarmente apprezzata anche la presenza dell’elicottero con i colori d’istituto e del simulatore di volo, che ha consentito a tutti di sentirsi per una volta dei veri e propri piloti in divisa. Grande successo di pubblico, e assoluta novità di quest’anno, ha riscosso la presenza in piazza del Servizio sanitario nella cui area, oltre a prove anche pratiche di rianimazione, è stato possibile sottoporsi a screening medici gratuiti. Altra new entry, quella delle numerose conferenze svoltesi in una tensostruttura, la “pagoda”, al centro del Villaggio: dall’incontro con gli atleti delle Fiamme oro, alle lezioni tenute dai poliziotti della Postale su cyberbullismo e frodi in Rete, dalla discussione sugli effetti delle droghe, alle truffe agli anziani, fino ad arrivare alla presenza dell’Oscad che, insieme agli atleti paralimpici della polizia, per lanciare il messaggio di quanto lo sport costituisca un potente strumento per abbattere barriere e pregiudizi a favore di integrazione e valorizzazione di ogni persona. Immancabile, la teca con la Quarto Savona 15, così come i concerti tenuti dalla Banda e dalla Fanfara a cavallo che hanno intrattenuto con le loro note il numeroso pubblico presente.

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Amici in visita
Sono tante le persone che hanno voluto celebrare insieme a noi il nostro 172° compleanno, tra questi tanti personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura e del giornalismo che curiosando tra i vari stand e partecipando alla cerimonia hanno testimoto il proprio affetto verso la Polizia di Stato. Tra questi anche alcuni “poliziotti ad honorem”, ormai immancabili presenze agli eventi della polizia in giro per lo Stivale, come il giornalista e scrittore Marino Bartoletti, Elisabetta Dami, che si è fatta accompagnare in piazza dalle sue “creature” letterarie Geronimo e Tea Stilton, Valerio Catoia e Massimiliano Ossini, accompagnato dalla collega e co-conduttrice di Uno mattina Daniela Ferolla. A farci visita anche la conduttrice trentina Adriana Volpe, che non ha resistito a un selfie con la Lamborghini della Stradale, Gianni Ippoliti che ha voluto farsi immortalare sulla “Campagnola” della Celere, il conduttore e giornalista Luca Sardella e il maestro Giulio Rapetti, in arte Mogol, che ha seguito la cerimonia sugli spalti tra il pubblico. 

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Un Commissario in Galleria
Giorni di festa anche per Poliziamoderna e il Commissario Mascherpa, che hanno potuto celebrare il nostro 75° compleanno del Mensile in una location suggestiva come quella della Galleria “Alberto Sordi” di Roma. A un passo dalla Fontana di Trevi e da piazza Montecitorio, sono state tante le persone, soprattutto turisti stranieri, che grazie alla mostra delle tavole originali de “Il Commissario Mascherpa”, hanno scoperto e apprezzato il primo fumetto edito dalla Polizia di Stato, nonché effettuato una donazione al “Piano Marco Valerio”, comprando una o più copie della graphic novel. Ospite d’onore venerdì 12 aprile, Daniele Bigliardo, disegnatore di Mascherpa, che ha incantato tutti i passanti realizzando dal vivo una tavola personalizzata per l’occasione. Non solo Mascherpa in Galleria, infatti insieme al Commissario di Poliziamoderna erano esposti alcuni mezzi storici della polizia e una Lamborghini della Stadale, ma anche musica grazie alle note della Fanfara che ha allietato i presenti.

07/05/2024