Lorenzo Zoli*
Sinergie vincenti
Lo stretto legame tra polizia e realtà sociale garantiscono a Rovigo e alla sua provincia una positiva gestione del territorio
U
na comunità improntata e forgiata dai valori del rugby – lealtà, solidarietà, onestà, spirito di gruppo – sport per eccellenza a Rovigo, non a caso definita “la città più ovale del mondo”. E un territorio sano, tranquillo, sul quale si deve lavorare ogni giorno, con attenzione, per fare sì che continui ad esserlo e resti un buon posto dove vivere e dove crescere i propri figli.
Sono i due tratti essenziali del capoluogo del Polesine e del Polesine stesso. Una lingua di terra di dimensioni ridotte – si parla di meno di 1900 chilometri quadrati, per 230mila abitanti, “spalmati” su 50 comuni - compresa tra due fiumi, stretta e lunga, ma che rappresenta un vero e proprio crocevia tra importanti snodi di comunicazione: l’autostrada A 13, la superstrada Transpolesana, la strada statale Romea, la ferrovia Bologna – Venezia. Una piccola provincia, quindi, affacciata su grandi realtà, una piccola porzione d’Italia toccata dalle grandi direttrici di traffico e di traffici, leciti e illeciti.
Spesso, infatti, il Polesine si trova coinvolto, proprio per queste sue caratteristiche, in fenomeni criminali, indagini e operazioni di livello nazionale. E, nella stessa maniera, spesso inchieste nate in Polesine, grazie alla perspicacia e alla professionalità del personale della questura, ne travalicano poi i confini, assumendo rilevanza e respiro di livello superiore.
È accaduto, per esempio, nei mesi a cavallo tra 2021 e 2022, quando, a Bosaro, piccolo comune alle porte della città, da meno di 1500 abitanti, è stato scoperto un locale adibito a stoccaggio di cocaina, con conseguente sequestro di circa 50 chilogrammi di stupefacente, dal personale della Squadra mobile di Rovigo. L’operazione ha consentito di effettuare tre arresti. Due in flagranza, l’altro sulla base degli sviluppi investigativi. Non solo: nell’immediatezza è stato possibile sequestrare 500mila euro in contanti, mentre altri 150mila sono stati individuati nel prosieguo degli accertamenti.
Un quantitativo di stupefacente davvero imponente, anche per contesti di dimensioni maggiori rispetto al Polesine, destinato non certo a rifornire il “mercato” locale, per fortuna decisamente ristretto, ma pensato per territori a densità abitativa senza dubbio maggiore, come, per esempio la zona di Padova.
E proprio sul fronte degli stupefacenti si gioca una partita di grande importanza, vitale: oltre al contrasto e alla repressione, l’impegno degli uomini e delle donne della questura di Rovigo si appunta sulla prevenzione, sull’impegno quotidiano nelle scuole, tra i ragazzi. Perché ce n’è bisogno. Il rischio del ritorno della diffusione delle droghe pesanti anche tra giovani e giovanissimi, infatti, è attuale qui come in tutta Italia.
Così, il personale ogni giorno, o quasi,