Mauro Valeri

Minaccia crescente

CONDIVIDI

Il report dell’Europol e dell’Emcdda sulla produzione, le rotte e i traffici di eroina e degli altri oppioidi nell’Unione europea

att 03-24

È il 24 gennaio quando due Agenzie dell’Unione europea, l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda) e l’Europol, presentano i risultati della loro analisi sul mercato di eroina e degli altri oppioidi nell’Ue. Il report, già in apertura, specifica la differenza tra le diverse sostanze. Gli oppiacei derivano infatti da alcaloidi naturali presenti in alcune specie di papavero, in particolare il Papaver somniferum; gli oppioidi sono invece sostanze che interagiscono con i recettori oppioidi del corpo e che, indipendentemente dalla struttura, hanno proprietà farmacologiche simili a quella degli oppiacei. Oppioide è quindi una categoria che al suo interno comprende anche gli oppiacei, condividendone gli effetti sul corpo umano ma differenziandosi da questi per la composizione. Centrale, nell’analisi delle due Agenzie, una sostanza tristemente nota per gli innumerevoli decessi da overdose causati nei decenni scorsi: l’eroina, oppioide semisintetico ottenuto dalla morfina che, a sua volta, si ottiene dall’oppio, il latte essiccato prodotto dal Papaver somniferum. Secondo il rapporto, il traffico e la distribuzione di eroina rappresentano l’attività principale per alcune reti criminali che operano nell’Ue e che si affidano a infrastrutture consolidate. Come per altri tipi di droghe, l’utilizzo di strutture commerciali legali, il riciclaggio di denaro e la corruzione sono tra i principali “facilitatori” del mercato illecito dell’eroina che, al dettaglio, vale più di 5 miliardi di euro all’anno solo nell’Unione europea. Quasi tutta l’eroina consumata in Europa proviene dall’Afghanistan, dove però i talebani hanno annunciato un divieto di coltivazione di papaveri e produzione di oppio nell’aprile 2022. Le ultime cifre dell’Unodc (Ufficio delle Nazioni unite sulla droga e il crimine) mostrano una diminuzione del 95% sia della coltivazione che della produzione illecita di oppio nel Paese. Nel 2023 si stima infatti che la coltivazione in Afghanistan sia scesa a 10.800 ettari (233mila nel 2022) e la produzione di oppio a 333 tonnellate (6.200 nel 2022). Tuttavia, ad oggi, non si registrano segni di “carenza” di eroina sui mercati in Europa anche se, precisa il rapporto, il divieto dei talebani sulla coltivazione di papaveri da oppio, se mantenuto, potrebbe avere un impatto significativo sulla disponibilità di eroina in Europa in futuro, portando a vuoti di mercato che verrebbero colmati da oppioidi sintetici sempre più aggressivi e pericolosi, con effetti ancor più negativi sulla salute e sulla sicurezza pubblica.

Le rotte 
Storicamente, il traffico di eroina verso l’Ue dall’Afghanistan e dai Paesi vicini, Iran e Pakistan in particolare, si è concentrato lungo poche rotte consolidate. Tuttavia, l’intensità dell’uso di particolari rotte è variata nel tempo e le combinazioni utilizzate dai trafficanti sembrano essere in aumento. Ciò è determinato da una serie di fattori, quali le condizioni ge

...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

11/03/2024